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14 Marzo 2009
Nabladue
Tempo di lettura: 23 minuti

Cos'è l'amore?

amore perfetto

Cos'è l'amore? - Quali sono le manifestazioni dell'amore? Esiste l'amore eterno ? Esiste il vero Amore?

L'amore

L’amore, un sentimento capace di ispirare i versi dei più grandi poeti, e non solo di essi. Perfino il più rozzo e freddo degli individui si può trasformare in un dolce poeta sotto l’effetto di questo incantesimo. È indubbio che l'amore abbia avuto un ruolo fondamentale nella vita e nell'opera di molti artisti, come ad esempio nel caso di Leopardi e della sua musa ispiratrice Silvia. Tuttavia, ci si potrebbe chiedere se Leopardi sarebbe diventato il poeta che conosciamo oggi, se il suo amore fosse stato ricambiato.

Spingendoci oltre, possiamo chiederci: sarebbe stato poeta se il suo amore fosse stato appagato?

O l’amore che aveva dentro si è potuto esprimere solo tramite la poesia, non avendone la possibilità nella vita reale?

Le poesie d’amore sono spesso commoventi, belle ma tristi. Le canzoni d’amore dei più grandi cantautori sono malinconiche e parlano di amori traditi o finiti. La poesia nasce soprattutto dal dolore provocato dall’amore, o meglio, dal desiderio di esso. In questa accezione, l’amore è il desiderio di qualcosa che non abbiamo e vorremmo avere a tutti i costi.

Chi di noi non è mai stato innamorato? Chi non ha mai pensato di non poter vivere senza l’amato?

Chi non si è mai sentito pieno di vita pensando all’amato e svuotato senza di esso?

Chi non ha mai sofferto amaramente per amore?

La freccia di Cupido colpisce chiunque e tutti siamo dei possibili bersagli, nessuno è immune.

PIERRE AUGUSTE COT Primavera Amor

Questa Primavera è opera del pittore francese Pierre-Auguste Cot (Bédarieux, 1837 - Parigi, 1883), esponente di punta della pittura accademica della Francia

Sguardi che si incontrano per un solo istante e rimangono legati da un filo invisibile più resistente di qualsiasi fune mai realizzata dall’uomo. Fremere per una semplice parola, tremare di gioia, sentirsi pieni di vita, appagati ed invincibili: quante rose ha l’amore! Nonostante la sua bellezza e purezza, le spine fanno sempre parte dello stelo che sorregge il bocciolo dell’amore.

amore passionale

L’amore è quel sentimento capace di riempire la vita di un individuo, di renderlo in grado di compiere azioni che, senza di esso, non avrebbe mai potuto realizzare, ma farlo sentire fragile come un sottile strato di vetro, debole come non lo era mai stato fino all’estremo che la sua vita perda di significato senza l’amato: questa è la reale essenza dell’amore passionale. Esso ha una forza prorompente: non è sempre stata la più forte delle tentazioni?

Sull’altra sponda c’è l’amore universale, spirituale, l’amore verso il prossimo. L’amore che dà senza chiedere. Quello che viene considerato da molte religioni e filosofie come il punto di arrivo dell’elevazione spirituale: è l’unica porta che permette l’accesso diretto al mondo della santità. La forza di quest’amore è sostenuta dalla spinta verso la perfezione, l’eternità, la fusione con ciò che unisce e trascende tutto: Dio. Spingendoci oltre, si potrebbe dire che l’Amore è Dio stesso.

In questo piccolo tragitto cercheremo di viaggiare sulle ali dell’amore, accompagnati dai soliti giganti che spesso ci guidano in questo cammino, per capire un po’ meglio che cosa sia l’amore e quali siano le sue manifestazioni.

 

L'amore romantico

Cos'è l'amore romantico?

È un concetto antico, radicato nelle profondità della nostra storia, o è piuttosto un'invenzione recente, un prodotto della modernità?

Se ci addentriamo nel labirinto della storia, scopriamo che l'idea di amore romantico, così come la conosciamo oggi, è in realtà una creazione relativamente nuova.

Nel Medioevo, l'amore era spesso visto come un dovere, un obbligo verso la famiglia e la società. Le unioni erano spesso organizzate in base a interessi economici o politici, e l'idea di scegliere un partner basandosi su sentimenti profondi e passionali era quasi inconcepibile. Ma, come una fiamma che arde lentamente, l'idea di amore come passione, come un legame che trascende le convenzioni sociali, ha iniziato a prendere forma. I trovatori, con le loro liriche, hanno cantato storie di amori impossibili, di desideri inconfessabili, dando voce a un sentimento che, fino ad allora, era rimasto inespresso.

Ma quando, esattamente, l'amore romantico ha preso il sopravvento?

Alcuni sostengono che sia stato durante il Rinascimento, quando l'individuo ha iniziato a guadagnare importanza e la cultura ha iniziato a celebrare la passione e l'intimità. Altri collocano la nascita dell’amore romantico del XIX secolo, quando poeti e scrittori hanno esplorato le profondità dell'animo umano, elevando l'amore a un ideale quasi divino.

Eppure, nonostante le sue radici storiche, l'amore romantico come lo concepiamo oggi è profondamente influenzato dalla società contemporanea. Viviamo in un'epoca in cui l'individuo è al centro, dove la ricerca della felicità personale e l'autorealizzazione sono considerate priorità. In questo contesto, l'amore romantico è diventato un ideale, un obiettivo da raggiungere, una sorta di nirvana emotivo.

Ma, come ogni medaglia, anche l'amore romantico ha il suo rovescio. Se da un lato ci offre la promessa di un legame profondo e significativo, dall'altro ci espone a delusioni, sofferenze e cuori infranti. Perché, come ogni invenzione umana, anche l'amore romantico è imperfetto. Ma forse è proprio questa imperfezione, questa fragilità, che lo rende così prezioso e desiderabile.

 

Romeo e Giulietta: il prototipo dell'amore romantico passionale (o adolescenziale come sostengono alcuni)

La storia di Romeo e Giulietta, scritta da William Shakespeare nel XVI secolo, è diventata l'emblema universale dell'amore passionale e travolgente. Questa tragedia, ambientata nella città di Verona, narra di due giovani innamorati che, nonostante l'ostilità delle loro famiglie rivali, decidono di sfidare il destino e la società per il loro amore. Ma, oltre alla passione, c'è un altro elemento che caratterizza la loro storia: la loro giovane età. E qui sorge una domanda: è davvero un amore maturo o è piuttosto un esempio di passione adolescenziale?

L'Amore Romantico Passionale

La relazione tra Romeo e Giulietta è intensa e fulminea. Si incontrano, si innamorano e si promettono amore eterno in un lasso di tempo incredibilmente breve.

L’eternità della loro promessa sembra quasi sprofondare nella fugacità del loro incontro.

Questa rapidità, unita alla profondità dei loro sentimenti, rappresenta l'essenza dell'amore passionale. Non c'è spazio per la riflessione o per la razionalità; ciò che prevale è l'istinto, il cuore, la passione. La loro storia è permeata da un senso di urgenza, come se ogni momento potesse essere l'ultimo. Questo tipo di amore, che brucia intensamente e consuma tutto ciò che tocca, è diventato il prototipo dell'amore romantico nella letteratura e nella cultura popolare.

L'Amore Adolescenziale

D'altro canto, non possiamo ignorare l'età dei protagonisti. Romeo e Giulietta sono molto giovani, e la loro età potrebbe spiegare la natura impulsiva e travolgente del loro amore. L'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, di scoperta di sé e del mondo, e di intensi sentimenti. L'amore adolescenziale è spesso caratterizzato da un'idealizzazione dell'altro e da un senso di invincibilità. In questo contesto, la storia di Romeo e Giulietta può essere vista come un esempio di amore adolescenziale, dove la passione e l'idealizzazione si fondono, creando un mix esplosivo.

Che si tratti di amore passionale o adolescenziale, la storia di Romeo e Giulietta ci parla di un sentimento universale e atemporale. La loro tragedia ci ricorda che l'amore può essere sia una forza salvifica che distruttiva. E, forse, è proprio questa dualità, questa tensione tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore, che rende la loro storia così affascinante e universale.

Al di là delle interpretazioni, ciò che rimane indiscusso è l'impatto culturale di questa storia. Romeo e Giulietta sono diventati sinonimi di amore eterno e incondizionato, e la loro storia continua a ispirare generazioni di lettori, spettatori e artisti.

 

 

L'amore tra Eloisa e Abelardo: forza e scandalo

L'amore tra Eloisa e Abelardo è una delle storie d'amore più celebri e tragiche del Medioevo, un racconto di passione, sacrificio e dolore che ha attraversato i secoli e ha ispirato innumerevoli opere d'arte, letteratura e musica. Ma cosa rende la loro storia così potente e scandalosa?

Il Contesto

Nel XII secolo, Parigi era un centro di apprendimento e cultura. Abelardo, un filosofo e teologo di grande talento, era uno dei più eminenti maestri della sua epoca. Eloisa, una giovane donna di notevole intelligenza e cultura, divenne sua allieva. La loro relazione, inizialmente basata sullo scambio intellettuale, si trasformò presto in una passione amorosa.

La Forza della loro Passione

Nonostante le differenze di età e status, Eloisa e Abelardo si innamorarono profondamente. La loro relazione era basata non solo sulla passione fisica, ma anche su un profondo legame intellettuale e spirituale. In un'epoca in cui le donne erano spesso relegate a ruoli subalterni, la relazione tra un maestro e la sua allieva era rivoluzionaria. Eloisa non era solo un oggetto d'amore per Abelardo; era anche una compagna intellettuale, una pari.

Lo Scandalo

Tuttavia, la loro relazione non rimase segreta per molto tempo. Quando fu scoperta, causò uno scandalo enorme. Abelardo fu attaccato e castrato su ordine dello zio di Eloisa, mentre Eloisa fu mandata in un convento. Nonostante le tragiche circostanze, la loro passione non diminuì. Attraverso una serie di lettere, che sono diventate famose nella storia della letteratura, i due amanti continuarono a comunicare, esprimendo il loro amore, il loro dolore e la loro lotta interiore.

Il Sacrificio e la Trascendenza

La tragedia della loro storia non risiede solo nella violenza e nella separazione, ma anche nella profondità del loro amore e nel sacrificio che entrambi hanno fatto. Abelardo ed Eloisa scelsero di dedicare le loro vite a Dio, cercando una forma di redenzione e purificazione attraverso la fede. Tuttavia, le loro lettere rivelano che, nonostante la distanza e la vita monastica, il loro amore non si estinse mai.

La storia di Eloisa e Abelardo è un potente promemoria della forza dell'amore e delle sfide che può affrontare. In un'epoca di rigide norme sociali e religiose, la loro passione era sia una benedizione che una maledizione. Ma, nonostante le avversità,

il loro amore ha resistito, diventando un simbolo eterno di legame, sacrificio e tentativo tragico di superamento dei limiti culturali imposti dalla propria epoca.

 

E se l'amore romantico è un'invenzione recente, cosa ci riserva il futuro?

In un mondo sempre più interconnesso, dove le barriere tra reale e virtuale si stanno sfumando, dove la tecnologia sta ridefinendo il concetto stesso di intimità, come evolverà la nostra idea di amore?

Sarà ancora il desiderio di fusione con un altro essere umano a guidarci, o ci muoveremo verso nuove forme di legami, ancora inimmaginabili per noi oggi?

Queste domande, retoriche forse, ci invitano a riflettere, a guardare dentro di noi e a interrogarci su ciò che davvero conta. Perché, in fondo, l'amore, in tutte le sue sfaccettature, rimane uno dei grandi misteri dell'esistenza umana, un enigma che, forse, non possiamo svelare completamente. E forse è proprio in questo mistero, in questa continua magia che si trasforma, che risiede la vera forza dell'amore.

 

I 10 romanzi d’amore più belli della storia

 

Amore Platonico

 

amore platonico

Iniziamo con la prima forma di amore, quella che nell’immaginario collettivo viene definita amore platonico. In realtà vorrei subito evidenziare che non esiste l’ amore platonico. Esiste il Simposio di Platone. Nel Simposio, invero, si parla proprio di Lui, Amore.

Siamo circa nell’anno 416 a.C., il convito è stato indetto da Agatone per festeggiare la sua vittoria ad una competizione tra poeti tracici, gli agoni delle Lenee. Ciascuno degli invitati - uomini di rilievo nell’Atene del tempo - espone la propria teoria sull’Eros (Amore). Inizia a parlare Fedro. Per lui Eros è una delle divinità più antiche.

“Per primo si generò Caos, e poi Gaia dall’ampio senso, di tutte le cose sede sicura ed Eros”(Esiodo)

La longevità del dio è sintomo della sua importanza. Eros era presente fin dall’inizio dei tempi. È difficile pensare un universo in cui abiti l’uomo, senza che prima sia stato generato Amore. La grande civiltà greca è stata sempre sorretta da questo imponente pilastro. Fedro aggiunge che l’amore ispira ardimento. Infatti gli amanti accettano di morire per gli amati, come Achille ha fatto per Patroclo.

Dopo Fedro, è il turno di Pausania. L’ Amore non è solo buono e positivo. Bisogna distinguere due tipi di amore: Eros celeste e Eros volgare (così come per Afrodite).

Platone Accademia amore platonico

Platone Accademia amore platonico

Eros celeste si rivolge all’anima e rende migliore la persona colpita dalla freccia di cupido. Esso permette di coltivare la virtù. È nobile ed ha una natura puramente maschile. Ma per onorarlo bisogna amare la persona ed il carattere sopra la bellezza fisica. L’amore tra gli uomini è bello solo se porta alla virtù, se migliora amante e amato. Questo tipo di amore implica anche una forte amicizia.

Eros volgare, invece, non è nobile. Esso si rivolge al corpo. Come sappiamo, però, la bellezza fisica vola via. È l’amore che si concede per avere in cambio dei favori. L’amato si lascia conquistare dalla ricchezza e dalla potenza dell’amante. Questo amore ha una natura femminile.

Pausania conclude dicendo che è brutto concedere i favori ad un uomo malvagio ed intemperante ed in modo scellerato, invece è bello darsi ad un uomo buono e temperante in modo onorevole.

Sulla scia di Pausania, Erissimaco inizia dicendo che non bisogna concedersi in modo indecente. L’amore è attrazione dei contrari: il dissimile desidera e ama cose dissimili. L’amore è quindi proprio ciò che porta armonia tra gli opposti. Per tale motivo, la musica è scienza dell’ amore, perché porta armonia nella diversità. Difatti, la musica è armonia tra toni acuti e gravi, corti e lunghi, suoni bassi e alti. E l’eufonia musicale nasce da cose discordi che, fondendosi assieme diventano armoniose ed equilibrate. Così, nella mente di Erissimaco, anche la medicina è amore perché cerca di rendere amiche le parti del corpo che sono nemiche.

“Dunque, e nella musica e nella medicina, e in tutte le altre cose umane e divine, per quanto è possibile bisogna cercare di cogliere l’una e l’altra forma di Eros (amore), perché sono presenti ambedue in tutte le cose.”
amore
L’amore è talmente potente che ha un impatto notevole sul cosmo. Non bisogna disgiungere amore volgare e celeste, ma la corretta mescolanza di questi due tipi di amore conduce prosperità e salute. Quando invece è predominante l’amore volgare, avvengono calamità e distruzioni.
“Ma l’amore che tende alle cose buone e si accompagna a temperanza e a giustizia, sia presso di noi sia presso gli dèi, ha la potenza più grande e ci procura ogni felicità, rendendoci capaci di stare insieme gli uni con gli altri, e facendoci essere amici con gli esseri che sono al di sopra di noi, cioè con gli dèi”.

Torniamo un momento al punto centrale del discorso di Erissimaco: l’ amore come attrazione degli opposti. Approfondiamo l’argomento, uscendo dalla sala del Simposio per andare a trovare Schopenhauer per qualche minuto. Partendo dal presupposto che ogni individuo è imperfetto, non completo, ci innamoriamo proprio della persona che è capace di colmare tutti i vuoti e le lacune che abbiamo. Infatti, quando siamo con l’amato ci sentiamo pieni come se non ci mancasse più nulla al mondo: ”non importa dove, quando e perché siamo, l’unica cosa che importa è che sono con te”. Perché le passioni più forti scattano tra persone completamente differenti tra loro?

Proprio grazie al fatto che ciò che non ha un partner, lo ha l’altro: così due persone imperfette diventano una coppia quasi perfetta. In linea con ciò, un uomo razionale, forte, autoritario non potrà che scegliere una donna frivola, bella e disposta a seguirlo. Si potrebbero fare mille altri esempi. Ricapitolando, possiamo affermare che un individuo cerca nell’altro/a ciò che gli/le manca, oppure sceglie una persona che gli/le permetta di compensare i proprie eccessi. Quindi, la persona giusta ha quelle caratteristiche che non abbiamo, ma che vorremmo avere. Paradossalmente, la forte attrazione deriva proprio dal voler possedere ciò che non si ha. Ovviamente, il processo è inconscio, o meglio inconsapevole, visto che, a volte, ci innamoriamo al primo sguardo senza neanche conoscere minimamente quella persona.

Il problema è capire perché la natura, invece di spingerci a rifiutare ciò che non abbiamo, ci fa innamorare proprio di questo. Per spiegarlo, dobbiamo capire il fine ultimo dell’unione tra due persone, lo scopo che persegue la natura legando due individui. Qual è se non quello di fare figli, cioè quello di procreare per perpetrare la specie umana nel miglior modo possibile? Nel mondo naturale ha sempre trionfato l’adattabilità, la capacità di adeguarsi alle situazioni più disparate. Così ha più possibilità di sopravvivere il figlio di due persone complementari, perché (in linea teorica) possiede le qualità di entrambi. Insomma, il nuovo individuo è più completo, e, quindi, più adatto a resistere alle prove della vita:

“Il desiderio e il dolore dell’ amore non possono trarre la loro essenza dai bisogni di un individuo effimero: essi sono piuttosto il sospiro della specie, il suo gemito profondo. La specie soltanto ha una vita infinita ed è quindi capace di desideri infiniti, di infinita soddisfazione e di infiniti dolori. Ma questo infinito è imprigionato qui nel petto angusto di un mortale: non c’è dunque da stupirsi che quel petto sembri voler scoppiare e non riesca a trovare una espressione per il presagio di infinite voluttà e di infiniti dolori, che sente in sé. “(Artur Schopenauer - “Metafisica della sessualità”)

Per capire meglio, vedendola a livello più basso, possiamo fare riferimento all’accoppiamento animale in cui trionfa la brutale forza fisica o la sola bellezza (vedi alcune specie di uccelli). L’uomo è l’animale più complesso, e la natura trova sempre migliori e sottili strategie per difendere la specie. Quindi, per Schopenhauer, l’amore rappresenta la forza nascosta che è in grado di difendere la specie poiché permette l’unione di due persone che genereranno figli migliori. Spesso, dietro l‘apparenza di vivere una storia in cui “all’inizio tutto è bello”, si cela l’illusione della tensione verso il miglioramento biologico della specie.

Questa teoria è semplicemente la fusione tra il discorso di Erissimaco del Simposio di Platone e l’evoluzionismo di Darwin. Non è un caso che lo scienziato naturalista e Schopenhauer siano contemporanei.
Non possiamo rifiutare completamente tale idea, tuttavia ha dei forti limiti, in quanto considera l’uomo come un essere guidato solo dall’istinto sessuale rivolto al puro atto riproduttivo. Questo istinto c’è ed è potente, ma non basta a spiegare la forza, la trascendenza e la molteplicità di manifestazioni dell’ amore: esso non può essere solo una semplice maschera illusoria, ma c’è anche un aspetto divino, spirituale ed etereo. Pure in questa circostanza bisogna arrendersi all’ineffabile: l’amore resta ancora uno dei più grandi misteri.

In ogni caso, la psicologia moderna afferma che gli amori illusori nascono perché i partner tendono a creare nuovamente delle situazioni emotive che non hanno mai superato durante l’infanzia. Il bambino che venne ferito da alcuni atteggiamenti dei genitori, o comunque dalle circostanze esterne, vuole rivivere quelle situazioni per cercare di cambiarle, in quanto ciò non era stato possibile durante l’infanzia. La persona, nonostante la sua apparente maturazione esteriore, non ha mai accettato il senso di impotenza che inevitabilmente l’uomo è costretto a provare di fronte ad alcune circostanze dell’esistenza. Anziché costruire una sua famiglia ed una vita che sia realmente la “sua”, più probabilmente cercherà di ricostruire una vita familiare che gli permetta di non distanziarsi troppo dalle condizioni dolorose, ma confortanti della famiglia d’origine.

Questo atteggiamento è fatalmente distruttivo: il bambino cresciuto non solo non riuscirà a trasformare le situazioni negative, che egli stesso ha inconsciamente ricreato, ma ne rimarrà legato con catene ancora più forti e l’insoddisfazione crescerà ancora di più. Il bambino frustrato non cesserà mai di far sentire la sua voce anche quando il possessore del corpo è ormai adulto o anziano. In tal modo, l’individuo non svilupperà la propria personalità, ma tenderà a ripetere senza sosta le stesse dolorose esperienze che avranno come unico effetto quello di impedire la completa maturazione della sua psiche.

Un’altra manifestazione dell’amore distorto è quella del puro desiderio, della cieca e omnidirezionale pulsione sessuale, che ha come unico fine l’ottenimento del piacere e l’amplesso. L’amore è legato esclusivamente al piacere ed all’atto sessuale. Questa pulsione è destinata a rimanere sempre insoddisfatta e a crescere smisuratamente fino a che potrebbe diventare addirittura perversione od ossessione. Essa conduce l’individuo in uno stato persistente di inquietudine, in quanto, l’appagamento temporaneo del desiderio, non è sufficiente a placare la smania della tensione sessuale. Quindi non appena viene soddisfatto il desiderio, questo sorge di nuovo dopo poco tempo, in un ciclo continuo. L’atteggiamento che tende a trasformare anche gli atti sessuali in una sorta di comportamento automatico e compulsivo è una vera e propria malattia. Per di più, oggi, spesso si confonde l’erotismo con una sorta di trivialità animalesca. Sulla sponda opposta, quando la difesa della castità diventa un’ossessione può essere il sintomo di un differente sfogo della nevrosi sessuale.

Torniamo nel Simposio, dove è il turno di Aristofane. Inizialmente, esistevano tre generi: maschile, femminile e androgino. Quest’ultimo aveva sia la natura maschile che quella femminile. “Inoltre, la figura di ciascun uomo era tutt’intera rotonda, con il dorso e i fianchi a forma di cerchio; aveva quattro mani e tante gambe quante mani, e due volti su un collo arrotondato del tutto uguali. E aveva un’unica testa per ambedue i visi rivolti in senso opposto, e quattro orecchi e due organi genitali.”

Questi uomini erano molto forti e potenti, al punto che tentarono di attaccare gli dèi. Zeus decise di punirli. Il padre degli dèi li tagliò in due, in modo che fossero molto più deboli, ma capaci di riprodursi. “Per tale motivo, ciascuna metà desidera sempre il ricongiungimento con l’altra”. Questa visione molto poetica dell’amore fa pensare che ciascun uomo cerca l’unione con una donna per trovare l’altra metà della mela originaria. Esiste un solo essere che corrisponde ad un altro. L’amore non può scendere a compromessi, è un perfetta unione di metà diverse, ma totalmente complementari. Essenzialmente, Eros tende a riportare gli uomini all’antica natura “E così ciascuno cerca sempre l’altra contromarca che gli è propria.” Tutti gli uomini nati dalla divisione del sesso comune (gli androgini) sono gli amanti di donne. Le donne che sono note dalla divisione di una donna (con doppia natura femminile) cercano altre donne. Gli uomini che sono nati dalla divisione di un uomo originario che aveva la doppia natura maschile, amano gli uomini. Questi, ai tempi di Platone, erano costretti dalla legge a sposarsi con donne, anche se – precisa Aristofane – non avrebbero voluto.

Amore è “diventare la medesima cosa l’uno con l’altro, in modo che non vi dobbiate lasciare né notte né giorno?”. Eros è dunque aspirazione a tornare all’intero, a ritrovare l’antica natura. Il bene dell’amore consiste, quindi, nel trovare l’altra metà della mela che ha un animo complementare al nostro. “E ad Eros nessuno si opponga, perché chi si oppone ad Eros si oppone agli dèi. Infatti, una volta diventati amici di Eros e riconciliatici con lui, incontreremo e ritroveremo i nostri amati, cosa che solo pochi oggi riescono a fare.”
Il prossimo a tessere le lodi ad Eros è il padrone di casa, Agatone. Eros è il più bello e buono tra gli dei. Soprattutto, Egli è felice. Non è tra più vecchi, bensì è il più giovane degli dèi. Quando dominava Necessità, la discordia nella casa degli dèi era enorme e le conseguenze nefaste. Poi, a Necessità, si sostituì Amore che riportò armonia tra gli dèi. Eros è sempre giovane, e fugge la vecchiaia. Egli è delicato e cammina sui cuori degli uomini, ma soltanto su quelli delle anime che hanno un carattere dolce. È flessuoso perché si insinua nei corpi degli innamorati. È anche temperante, perché nessun piacere e desiderio sono più forti di lui. La sua bellezza trasforma la sensibilità degli uomini e rende poeta qualsiasi persona tocchi perfino “se prima era estraneo alle Muse”. Eros è anche sapiente e riesce a portare

“fra gli uomini pace,
sul mare quiete
cessare del vento, riposo e sonno quando si è nell’angoscia.” (Versi di Agatone stesso)

“Eros ci spoglia dall’alterità e ci riempie di affinità, è il fondatore di tutti i convegni come questo nostro, che ci riuniscono insieme gli uni con gli altri; fa da guida nelle feste, nelle danze e nei sacrifici; produce dolcezza e allontana rozzezza; fa dono di benevolenza ed è incapace di malevolenza; è benigno e buono; è contemplabile dai sapienti, mirabile dagli dèi, invidiabile per quelli che non hanno fortuna, conquistato da chi è felice, padre di delicatezza, di mollezza di tenerezza, di grazie, di desiderio, di bramosia. È pieno di cura per i buoni e trascura i malvagi. Nella fatica, nella paura, nella passione nella parola è guida, aiuto, sostenitore salvatore eccelso. È ornamento di tutti gli dei e di tutti gli uomini. È guida bellissima e bravissima, che tutti gli uomini devono seguire, cantandolo in maniera bella, partecipando all’ode che egli canta, incantano il pensiero di tutti gli dèi e di tutti gli uomini”.

Arriva il turno di Socrate. Inizialmente egli è un po’ riluttante perché afferma di essere stato colpito dalla bellezza dei discorsi conviviali degli altri partecipanti al simposio. Poi si lascia convincere, ed inizia a parlare. Per prima cosa, mette in evidenza che non farà un’orazione in favore del dio Eros come hanno fatto tutti. Come suo solito, Socrate impone la verità. Dunque si deve parlare di Eros non per farne l’elogio, esaltandone solo le qualità positive, ma precisando quale sia la sua natura e che cosa ne consegua.

Amore non ha solamente qualità positive, unicamente chi non lo conosce veramente può affermare questo. Infatti Eros è non è mai disinteressato, ma è sempre amore di qualcosa. L’amore ha un verso ed una direzione ed è ciò che fa muovere l’amante verso l’amato. In realtà Eros non è nemmeno bello. Difatti, si ama ciò che è bello, proprio perché Eros non ha bellezza. Dunque non è nemmeno buono (perché per i Greci bello = buono). A questo punto Socrate preferisce parlare attraverso la voce di qualcuno che conosce l’argomento meglio di lui.

Pertanto egli riconosce che ciò che sa sull’ amore lo ha imparato dalla sacerdotessa Diotima, donna di Mantina, grande conoscitrice del dio. Il suo discorso recita pressappoco così. Eros è intermedio tra bello e brutto, tra buono e cattivo. Non è un dio, ma non è né mortale né immortale, dunque, è un demone. Infatti gli dèi non influenzano direttamente la vita degli uomini, ma lo fanno attraverso i demoni. La madre di Amore è Penia (la Povertà) ed il padre Poros (l’Espediente). I due s’incontrano alla festa natalizia di Afrodite. Penia, venuta alla festa per mendicare, fece in modo da giacere con Poros per divenire sua compagna ed avere un figlio da lui.

Eros

Quindi Eros “è tutt’altro che bello e delicato,come ritengono i più. Invece,è duro e ispido, scalzo e senza casa,si sdraia sempre per terra senza coperte, e dorme all’aperto davanti alle porte o in mezzo alla strada e, perché ha la natura della madre è sempre accompagnato da povertà. Per ciò che riceve dal padre, invece, egli è insidiatore dei belli e dei buoni,è coraggioso,è audace, impetuoso, straordinario cacciatore,intento sempre a tramare intrighi,appassionato di saggezza, pieno di risorse,ricercatore di sapienza per tutta la vita, straordinario incantatore, preparatore di filtri, sofista. E per sua natura non è né mortale né immortale,ma, in uno stesso giorno talora fiorisce e vive,quando riesce nei suoi espedienti,talora, invece, muore, ma poi torna in vita, a causa della natura del padre. E ciò che si procura gli sfugge sempre di mano, sicché Eros non è mai povero di risorse, né ricco”.

Da ciò segue che Eros è filosofo. Egli è a metà tra sapienza ed ignoranza. L’ignorante crede di sapere, ma non sa. In aggiunta ritiene di non aver bisogno di sapere, e così rimane ignorante. Gli dèi sono sapienti e non hanno bisogno di sapere. Eros è a metà tra sapienza ed ignoranza e, perciò, è desideroso di sapere: è un filosofo. Filosofia è amore per il sapere che non si ha, ma si vorrebbe avere. Tale desiderio è desinato a rimanere insoddisfatto per sempre, perché l’uomo non potrà mai essere sapiente, ed è, di conseguenza, pura e perpetua tensione, così come Eros stesso.

Tutti i discorsi precedenti hanno trascurato le molteplici sfaccettature di Eros. Perciò l’amore non deve essere visto solamente come attrazione sessuale e sentimentale tra esseri umani. L’amore che ha l’artista per l’arte, quello dello scienziato per una scienza, quello dell’atleta per la ginnastica sono tutte forme di amore. Eros è tendenza a possedere il bene per sempre. Per questo è anche tendenza a procreare. In ragion di ciò, sia gli uomini che gli animali procreano per aspirazione all’immortalità. La natura mortale cerca di essere immortale, e, dunque, lascia qualcosa di giovane e vigoroso in luogo di qualcosa che invecchia e perisce. Quelli che tendono all’immortalità del corpo si rivolgono alle donne e la procreazione permette loro di generare, assicurandosi una specie di continuità eterna attraverso i discendenti. Quelli che sono fecondi nell’anima cercano un altro modo per ottenere l’immortalità. Questi generano le opere. Sono inventori, scultori, poeti che lasciano al mondo opere immortali e belle. La loro anima si arricchisce conversando con altre anime nobili, e, da questo, traggono la loro ispirazione. E ora Socrate traccia la via dell’amore:

“La giusta maniera di procedere da sé o di essere condotti da un altro nelle cose d’amore è questa:prendendo le mosse dalle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di più,come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza che è conoscenza di null’altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sé.(5)”

A mio avviso, la corretta definizione di Amore Platonico è quella che si ricava da queste poche righe che esprimono il reale pensiero di Platone nei riguardi dell’amore. Si parte dalla bellezza fisica per elevarsi spiritualmente attraverso l’arte erotica. Nella filosofia platonica, la ricerca del bello non è legata all’arte figurativa, ma all’erotismo. Una volta compreso ed esperito che la bellezza di un corpo è uguale a quella di tutti gli altri corpi, bisogna passare al gradino successivo: la realizzazione attraverso un’arte o un mestiere. L’amore per l’attività che svolgiamo ci conduce all’elevazione spirituale. Una volta arrivati a questo punto, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alla conoscenza e, infine, alla filosofia, che è l’attività umana per eccellenza. Una volta giunti sul gradino più alto, la filosofia ci conduce alla contemplazione del Bello in sé e, pertanto, anche del Bene, poiché Bello e Bene sono due manifestazioni dello stesso principio. Il punto di arrivo è la contemplazione del bello in sé, che è la vetta e lo scopo finale della filosofia platonica.

 

L'amore nell'Induismo

 

Radha e Krishna amore induismo

Radha e Krishna sono la coppia divina che governa l'amore, il romanticismo e il senso estetico.

Il desidero ed il piacere sessuale non sono condannati dall’induismo, anche se è esaltata la capacità di elevarsi spiritualmente e di distaccarsi dai piaceri materiali.
Nell’induismo, l’amore ed il piacere sensuale sono personificati dal dio Kama. L’amore sessuale è un desiderio naturale, dono della divinità, e rappresenta uno dei quattro scopi che si possono conseguire nella vita (purushartha). Prema è l’amore spirituale e divino che, comunque, è più elevato del Kama. La personificazione divina dell’amore è fonte di impulso creativo. Le sue accompagnatrici sono Priti, l’amore liberatore, e Rati la voluttà.

Per far capire quanto la sessualità sia in armonia con la religione induista, ci sono alcune rappresentazioni indù che raffigurano delle divinità con il pene eretto per indicare uno stato emotivo di eccitazione. Gli induisti arrivano perfino a venerare gli organi sessuali maschili (Linga) e femminili (Yoni) perché rappresentano il potere creativo. Infine, l’abhasangha è una scultura a rilievo che viene venerata qualora si vuole ottenere il successo materiale ed il piacere dei sensi.

 

L'Amore Buddhista

L'amore buddista
Il buddhismo considera due tipi di amore: passionale e universale. L’amore passionale nasce e cresce nell’attaccamento e genera i frutti nefasti dell’attaccamento. L’amore universale è figlio della benevolenza (maitri) e della compassione (karuna).

Maitri opera per la felicità altrui, karuna permette di combattere l’odio e la sofferenza. L’amore vero e sincero non pretende nulla in cambio. Esso deve dare pace e serenità. Infatti, l’amore che dà inquietudine non è vero amore. L’amore fondato sul desiderio è transitorio e spesso lascia dietro di sé odio o indifferenza. Genera sofferenza inutile a se stessi ed agli altri. A volte, non porta alla comprensione, ma allo scontro. Coloro che amano in questo modo tendono ad appagare i propri bisogni e desideri. Il dolore che nasce da questo tipo di amore può essere terribile: può portare alla follia o alla perdita della vita stessa. Il vero amore è comprensione. Senza comprendere gli altri, non è possibile amarli. Esso deve andare al di là della contingenza sociale.

L’amore ristretto ad una cerchia di persone (che sia la famiglia, il compagno o la compagna, o il proprio popolo) genera divisioni. Siamo ancora nel mondo del possesso, dove mio e tuo conducono al conflitto. Al contrario, l’amore va esteso ad ogni persona, ancora di più, ad ogni essere. Il rispetto della vita, qualsiasi forma di vita essa sia, è fondamentale.

"Tutti temono il bastone, tutti hanno terrore della morte,
tutti desiderano la vita; chi considera gli altri uguali a se
stesso, non uccide né fa uccidere" .

Partendo da questo tipo di amore, la politica interna ed internazionale verrà fondata sulla non-violenza. Il bene di un paese – diceva Buddha – non va basato sulla distruzione o lo sfruttamento di un altro. Inoltre, la delinquenza e la malvagità vanno combattute con l’educazione e non con condanne a morte. Questa è la vera espressione dell’amore per il buddhismo.
In rapporto alla dottrina del nirvana, l’amore buddhista si sublima come estinzione dell’odio, dell’egoismo e dell’amore per il sé individuale, che è la fonte del dolore e della trasmigrazione. Esso si identifica con:

dosakkhayo – “l’annullamento dell’odio”
sama attano –“l’annientamento dell’egoismo”
nibbanam attano – “l’estinzione dell’io”
viraga attano – “la purificazione dell’io”

Tali sono i frutti dell’amore purificato e libero da ogni attaccamento e ristrettezza. Ecco cosa disse il Buddha ad una bella ragazza di nome Prakriti che si era innamorata di un monaco (Ananda) e tentava, anche ricorrendo all’inganno, di costringerlo a ricambiarla:

“Ti sbagli. Il bhikkhu Ananda ama la via che conduce alla liberazione, alla libertà, alla pace e alla gioia. Il sorriso che gli vedi sulla labbra nasce dalla sua libertà. Egli ama tutti gli esseri, desidera condurre tutti sul sentiero della liberazione, perché anch’essi possano sperimentare libertà, pace e gioia. Prakriti, l’amore del bhikkhu Ananda nasce dalla comprensione e dalla liberazione. Il suo amore non lo fa soffrire e non lo getta nella disperazione, mentre sofferenza e disperazione sono ciò che il tuo amore ti porta. Se lo amassi davvero, comprenderesti il suo modo di amare e lo lasceresti seguire il cammino di liberazione che ha scelto. E anche tu, se sapessi amare come ama il bhikkhu Ananda, non proveresti più sofferenza e disperazione. Tu vuoi il bhikkhu Ananda tutto per te. Questo è un amore egoistico, ecco perché ti fa soffrire.”[…] “Ananda è come una fresca brezza. Se imprigioni una brezza e la rinchiudi in un amore che incarcera, la brezza morirà e più nessuno, compresa te stessa, godrà della sua frescura” (Vita di Siddhartha il Buddha - Thich Nhat Hanh)

L'Amore Cristiano

 

amore cristiano

L'amore cristiano

L'amore Cristiano è fondato sull'insegnamento di Gesù Cristo e sulle Sacre Scritture. Esso è caratterizzato da una profonda comprensione del valore dell'essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio, e di come questo valore si manifesti nell'amore verso gli altri.

L'amore Cristiano è un amore incondizionato, che cerca il bene degli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Esso è altruista, paziente e misericordioso, e cerca sempre di perdonare gli sbagli degli altri. L'amore Cristiano è anche un amore che aiuta a costruire una comunità basata sull'unità e sulla fraternità, in cui tutti i membri si sostengono reciprocamente.

Il punto di riferimento per l'amore Cristiano è l'amore di Dio per l'umanità. Gesù ha insegnato che Dio ama ogni persona senza distinzione e che questo amore deve essere esteso anche verso gli estranei, i nemici e coloro che sono considerati "diversi".

Inoltre, l'amore Cristiano non è solo un sentimento, ma si manifesta anche in azioni concrete e nel rispetto della dignità e dei diritti delle persone. Esso è un amore che cerca di combattere l'ingiustizia e l'oppressione, e che promuove la pace e la giustizia sociale.

In sintesi, l'amore Cristiano è un amore che cerca di imitare l'amore di Dio per l'umanità, che si manifesta in un'azione concreta e che cerca il bene degli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Esso è un amore che cerca di costruire la fraternità e l'unità tra le persone, promuovendo la pace e la giustizia sociale.

 

Vedi anche:

Aforismi e frasi d’amore

12 comments on “Cos'è l'amore?”

  1. "... tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre ma dal mondo". Il mondo che è opera del Creatore Malvagio, la vita che non è affatto stata creata da Dio. Le religioni derivate dal Concilio di Nicea sono tutte false. Il solo Cristianesimo genuino è il Catarismo Radicale.
    Quello che le genti mondane e i farisei chiamano "vita" è in realtà la vera Morte, ciò che le genti temono e chiamano "morte" è invece la Vita. Nascendo siamo precipitati nell'Erebo.
    Un saluto

  2. Credo tu abbia lasciato fuori l'amore al tempo di internet. So che sorriderai pensando che è un sentimento che non esiste, ma è qualcosa con cui devi fare i conti qui e ora. Viviamo qui e ora e più che con Platone dobbiamo fare i conti con la virtualità che in parte amplia alcune facoltà (desiderio, immaginazione ) dall'altra crea nuove schiavitù.

    Bel blog o meglio bello spazio per riflettere, lo leggo da un po' di tempo, interessante anche questo strano personaggio che attraversa qui e la il dibattito con domande che paiono centrare poco. Un saluto.

  3. Ciao Pixell, speravo che qualcuno suggerisse altre sfaccettature dell’amore. La connessione amore/internet mi sembra interessante. Quello che ti vorrei chiedere è : cosa intendi per “amore al tempo di Internet”? Perché mi vengono in mente diverse possibilità:
    amore nato ed intrappolato nel mondo virtuale;
    sessualità;
    possibilità di conoscere nuove persone.
    Nel terzo caso però si ritorna all’amore “classico”, in quanto, una volta iniziata una relazione si è nel mondo reale.

    P.S.
    Parto da Platone perché è sempre attuale e perché la dialettica permette di vedere le cose da diversi punti di vista...

    Un saluto

  4. Vedi, il mio punto di partenza è l'uomo. Curioso che tu metta al primo posto l'amore nato e poi aggiungi intrappolato nel virtuale, Io penso che l'amore nasca sempre più spesso nel virtuale e si evolve e non necessariamente è intrappolato, anzi, a sentire le persone normali, sempre di più usano questo mezzo per legarsi e slegarsi col sentimento. La virtualità è un mezzo che muta prepotentemente tutti i sentimenti umani.

    Muta anche la sessualità. Viene meno il contatto fisico ed aumenta la forza del vissuto immaginativo.

    All'inizio pensavo fosse un fenomeno transitorio, quasi una malattia. C'era la malattia. C'era la persona reale e c'era quella virtuale malata. Ora ne sono meno convinto, altrimenti dovrei dire che i malati stanno aumentando in modo esponenziale e le persone reali siano sempre più una specie in via di estinzione.

    Semplificando, il computer prima e la Rete ora ci stanno cambiando profondamente e per quel verso anche l'amore, che probabilmente è il sentimento più potente nelle persone, si modifica.

    P.S. Non ho nulla contro Platone. Posso affermare lo conosco poco ed ho sempre avuto piacere leggere qui le tue riflessioni. La sensazione mia però e che spesso sia usato come un baluardo, un monumento,una commemorazione, un'ancora per non andare oltre. Non solo con Platone, ma con tutta la classicità. Non si vuole andare oltre perchè non si vuole navigare in mare aperto. Vedo questo guardando il mio paese da lontano, dentro il mondo anglosassone che ha tutt'altri sistemi di riferimento.

    Mi scuso per la prolissità ed anche per la lentezza nel capire, però i concetti mi piace masticarli con lentezza. Qui dentro, nella circolarità del Web e della mia testa non ho fretta di cercare risposte, nè tantomeno di essere il primo della classe.

    Un sorriso.

  5. Pixell,
    se l’amore nasce nel web e poi si trasforma in una normale relazione, si rientra in una forma di amore “tradizionale”. Per me Internet è solo un mezzo di comunicazione e aggregazione sociale. Quindi, il virtuale ha cambiato il modo in cui entriamo in contatto, ma non cambia la sostanza. E’ un nuovo catalizzatore,ma l’essenza e le manifestazioni dell’amore non cambiano.
    (o comunque cambia solamente che prima si comunicava con le lettere,oggi con sms ed email )
    ciao

  6. Il virtuale crea nuova solitudine. Ieri ho visto un predicatore in una via, e aveva attratto a sé un discreto capannello di passanti. Diceva soltanto ovvietà, per l'appunto sull'amore. Parole sconnesse, al limite della demenza. Ho capito come all'improvviso che qualcosa nel web non va, e che avrei molto più seguito se mi mettessi a predicare davanti al duomo.
    Per quanto riguarda l'amore tra uomo e donna, le relazioni che nascono online sono smegma.

  7. Passo velocemente principalmente per salutare.

    Caro nabladue, non ho dimenticato la mia promessa per una risposta al post precedente.

    Periodo di preparativi intensi per me questo: a maggio mi sposo! Abbi quindi pazienza... Il mio piccolo-contributo promesso lo darò senz'altro.

    Non potevo non lasciare, visto proprio il filo conduttore di questo mio periodo, un commento su quest'altro post.

    Anzi direi che in qualche modo l'argomento c'entra anche con la risposta promessa che sto già mentalmente elaborando.

    Sì, perché una cosa che spesso mi piace dire quando mi confronto con qualche persona che sia, diversamente da me, non credente è questa: l'essenza e il carattere dell'amore umano, secondo la mia opinione, tra tutte è la "dimostrazione" (nel senso un po' forzato di epifania, manifestazione) più efficace dell'esistenza di Dio.

    Un saluto

  8. Sentite condoglianze per il matrimonio. Prega il Dio dei Buoni Spiriti che non nasca mai frutto dall'unione carnale.

  9. Ciao piccolo-uomo, scusa il ritardo della risposta, ma questi giorni non ho avuto neanche il tempo di guardare il blog. Ti sposi?! Sono felice per voi. Proprio a riguardo del tema di questo post, vi auguro di poter coltivare e crescere il vostro amore durante tutto il tempo che trascorrerete insieme.
    P.S.
    Per ora il dominio è pagato fino al prossimo anno di questi tempi,spero ti basti.

    Saluti a te e consorte

  10. Caro Nabla condivido con te questi miei pensieri:

    L'amore è dedizione ma non masochismo
    L'amore è sano egoismo ma non possesso
    L'amore è ricevere ma non chiedere
    L'amore è donare e ricevere
    Soprattutto amore è non rompere le scatole!

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