Npensieri banner

Cosa significa "cosa" ?

                                   COSA - IL SIGNIFICATO DOMINANTE

Tratto da una lezione del maestro filosofo EMANUELE SEVERINO  - TECNICA GUIDATA DALLA SCIENZA MODERNA

Di Pietro Andrenacci

 

Definizione: in tutte le cose c’è l’ESSER COSA.

Questa parola, apparentemente povera è quella che permette la gerarchia massima. Ogni cosa che ci viene in mente è un esser cosa.

Al significato di cosa si coordina qualsiasi azione: la cosa che si vuole realizzare è una cosa!!

Ma il significato della parola cosa è storicamente variabile ed è attestato dal linguaggio .

Noi italiani diciamo cosa, i latini dicono res, i greci pragma e/o crema.

La parola cosa ha a che fare con il latino causa, pragma a che fare con la praxis che è l ‘agire, ciò che è fatto !

Il latino e il greco subordinano il pensare al significato. Il greco antico a ciò che è fatto; il latino a che fare con lo spirito politico giuridico dei romani dove la causa è il rispondere di certe azioni.

L’equivalente sanscrito della parola cosa è Praia dove si allude all’abbondanza e alla ricchezza delle cose che è un che che viene in aiuto ai nostri bisogni.

Noi italiani abbiamo anche la parola ROBA per indicare la cosa .

E’ un germanismo di Ruben che vuol dire impadronirsi .

Indicare una cosa come roba è ciò di cui si impadronisce (il campo, i figli, la donna, etc. etc.) ciò di cui si è padroni .

  • Se il linguaggio nomina in modi diversi l ‘esser cosa delle cose cambiando il senso cambia il mondo. Varia la totalità dell’agire commisurata a questo senso: ESSER COSA E’ SIGNICATO DOMINANTE. L’epoca storica in cui prevale un certo senso dell’esser cosa determina l’agire umano.

Ad un certo punto della storia dei greci viene alla luce un senso della cosa con la parola TU ON cioè L’ENTE convinzione che la cosa sia un ente! E’ un concetto che prima non si era mai pensato.

Questo significato si estende progressivamente in tutta quella area geografica che noi chiamiamo Europa.

Dal discorso astratto del filosofo il concetto di ente si estende nella politica greca , nella romanità (diritto romano), nella contradizione tra stato e chiesa etc. etc.

Sembra oggi una ovvietà pensare che ciò che è prima non era e che poi non sarà riferito alla cosa/ente (individuo, monarca,imperatore,papa,la casa,la donna,dio etc…)

Questo senso della cosa è presente in tutte i settori: scienza,religione , arte,politica,economia etc..

Quale è la conseguenza di tutto ciò?

Il significato dell’esser cosa grecamente pensato gerarchizza tutti i significati occupando progressivamente ogni ambito della cultura e determina così la storia del ‘occidente.

Questo concetto nasce da uno sparuto gruppo di pensatori (non nell’arte o nella politica o nella tecnica etc..)

Questo senso della cosa prima europeo è diventato ormai mondiale a ovest Stati Uniti a est Russia poi Cina e Giappone .

Lascia dietro di sé le sapienze pre occidentali ad esempio orientali che ben preso si adeguano al senso della cosa come ente.

Alessandro Magno arriva alla pianura del Gange e porta lì Aristotele, suo maestro, un nuovo modo di pensare  inizia nella coscienza indigena, sostituendo il significato autoctono/arcaico dell’esser cosa a questo nuovo significato che prevale su ogni altro. C’è una scansione pressoché regolare nel buddismo e nell’induismo dove si sente nettamente la presenza della parola greca:” le upanisciad iniziano a parlare greco”.

Questo elemento poverissimo che irrompe in tutte le culture è decisivo perché la dominazione del senso della cosa è la dominazione di quello che è la TECNICA GUIDATA DALLA SCIENZA MODERNA.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram