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7 Dicembre 2015
Nabladue
Tempo di lettura: 2 minuti

Chi ha paura del crocifisso?

La storia si ripete. Qualcuno non vuole il crocifisso in un scuola di una città italiana. Salvini immediatamente inveisce "I musulmani vadano a dettare legge nei loro paesi".

Il problema è che se a scuola si pensasse di più a studiare e meno alla politica da bar che fa presa sulle persone che in-gnorano (lat.), Salvini saprebbe che da qualche centinaia di anni è in atto un processo di secolarizzazione nella cultura Occidentale.

Secolarizzazione - Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, e adottato in seguito dal diritto canonico per indicare il ritorno alla vita laica da parte di membri del clero. Nel 19° sec. è passato a indicare il processo di progressiva autonomizzazione delle istituzioni politico-sociali e della vita culturale dal controllo e/o dall’influenza della religione e della Chiesa.
Enciclopedie on line Treccani

La presenza del crocifisso non è osteggiata solo da esponenti delle altre religioni, ma soprattutto da coloro che vogliono continuare il processo di laicizzazione dello stato.
Infatti il quotidiano la Stampa, dopo l'ultimo episodio, ha usato il titolo: "Concerto di Natale rinviato e crocifisso rimosso: polemica sulla svolta laica alla scuola di Rozzano".

Giusto o sbagliato che sia, sono i laici a chiedere la rimozione del crocifisso. Come sono stati i laici a chiedere e, ottenere, che l'ora di religione a scuola diventasse facoltativa, quando, molti anni fa, il mondo arabo era completamente diverso da quello di oggi. Attualmente in Italia il 63,5% si dichiara cattolico, ma di questi, quanti vanno a messa e quanti sono in linea, per almeno un micragnoso 10%, con il messaggio e i modi di vita religiosi?

Negli ultimi tempi, si vedono spesso personaggi in televisione che non hanno mai seguito un precetto religioso, ma che si ergono a paladini e protettori delle tradizioni, quando si tratta di difenderle contro quelli che vogliono la laicizzazione dello stato.

Ha senso difendere le tradizioni solo per partito preso, "perché le tradizioni vanno difese e protette" anche se non ci crediamo veramente e non sentiamo la necessità interiore di seguirle?

No, non ha senso. È solo un flebile rigurgito della vecchia, bigotta e ipocrita destra tradizionalista che ormai non crede più neanche all'ombra di se stessa.

Il problema è che anche gli estremisti religiosi, come quelli dell'ISIS, contestano all'Occidente, più che l'appartenenza alla religione cristiana, proprio la secolarizzazione. I fondamentalisti islamici vedono la laicizzazione delle istituzioni come una piaga ancora peggiore dell'appartenenza ad un altro credo religioso.

Togliere il crocifisso dalle scuole è un'opposizione all'ingerenza della religione nei processi politico, sociali e culturali della vita civile.

Cosa ci può essere di più deleterio della secolarizzazione per una forza politica-militare come quella dell' ISIS che vorrebbe fondare uno stato su basi religiose?

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