L'albero della vita (The Fountain) film del 2006
Se il cinema fosse fatto solo di immagini, Malick sarebbe la sua personificazione. Le scene dell' albero della vita sono incantevoli e basterebbero per renderlo un’opera d’arte. Malick però è anche un pensatore, un regista in grado di trasporre la filosofia sullo schermo. Uomo, vita, cosmo, natura, Dio vengono uniti, in modo non forzato, in una visione armonica dell’universo.
Malick mostra tutte le sfaccettature dell’esistenza nell'albero della vita: dallo sviluppo della materia informe alla nascita della vita biologica, dal macrocosmo dell’universo al microcosmo della vita familiare. I due principi di natura e grazia introdotti dal regista stanno a simboleggiare il rapporto tra evoluzione della materia e della vita biologica (Natura) ed il rapporto tra uomo e Dio (Grazia). Le espressioni dell’evoluzione della materia nel cosmo e della vita biologica sulla terra sono rese in maniera memorabile e aprono le porte della meraviglia. L’altra faccia della vita è quella dell’umanità, dell’esistenza come coscienza e autocoscienza. Questa vita, infatti, al contrario di quella della natura è fragile e si trova spesso in balia di forze più grandi di lei: la sofferenza, la morte, la sconfitta, il dolore. E qui l’uomo entra in scena con tutte le sue miserie, inettitudini, frustrazioni e limitazioni. Così il progetto della natura chiamato uomo è frutto del grandioso mistero dell’esistenza e del suo intrinseco destino di autodistruzione e sofferenza. La sua grandezza però è nel sapersi unire a qualcosa di superiore, di spirituale, che Malick si guarda bene dal definire, ma a cui ci fa arrivare attraverso le immagini. In qualche modo ci sentiamo parte di un disegno universale che richiede di guardare oltre noi stessi, di estendere lo sguardo al di là del nostro piccolo mondo interiore per aprirci alla meraviglia e ad una visione globale e pacificata dell’esistenza.
Vedi anche The tree of life (l'albero della vita)
Evoluzione nel film è tema centrale .Per accedere alla Grazia attraverso la coscienza che dalla materia inerte arriva all'uomo il passaggio è stretto (la porta che nel film si apre su un'altra dimensione ci riporta alla simbologia degli Alchimisti :percorso iniziatico per conoscere le distorsioni,torsioni dell'ego ed accedere ad una ulteriorità spirituale )
Propongo un pensiero che mi sembra in sintonia del mio Maestro Marco Guzzi :
"C’è sempre un punto molto misterioso in cui una tendenza autenticamente evolutiva subisce una sottile e all’inizio quasi inapparente torsione che la trasforma in una direzione mortifera e mortale.
E’ proprio questo punto di controfigurazione che dobbiamo imparare ad individuare in ogni ambito della nostra vita terrena, personale e sociale.
E’ proprio questo punto in cui la ricerca di un bene effettivo si trasforma sottilmente nella manifestazione di un male catastrofico, che possiamo oggi riconoscere e denunciare, affinché le ideologie di un progresso senza senso non prendano definitivamente il controllo del mondo."
Pietro