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26 Luglio 2008
Nabladue
Tempo di lettura: 1 minuto

"Ritorno alle etnie?" - "No, grazie"

Sapete qual è stata una delle più grandi innovazioni del ‘900?
L’informatica? L’elettronica? La relatività di Einstein?

No, mi riferisco alla Comunità Europea.
Grazie ad essa, ci siamo avvicinati ai nostri fratelli Europei.
Le maglie della rete di legami economici, commerciali e culturali hanno favorito la crescita di un sentimento di fratellanza e di interesse reciproco. Oggi si può viaggiare, lavorare e studiare negli altri paesi della Comunità Europea con grande facilità. E questo favorisce l’incontro, il confronto tra diverse culture che condividono un passato, una storia, uno sviluppo etico, politico e culturale.
Oggi siamo uniti per il benessere comune.
Ricordiamoci che non è così da sempre. Nella prima metà del nostro secolo, era fortunato chi riusciva a superare la soglia dei trent'anni. Si moriva. Si moriva facilmente. Non per malattia, o per incidenti stradali, ma per le guerre fratricide che devastarono l’Europa.
Tutto questo avveniva in nome delle razze, delle etnie. Come se la specie umana fosse stata una specie animale che avrebbe dovuto essere divisa a seconda dell’origine etnica.

Ecco, alla luce di tutto questo, c’è ancora qualcuno che auspica un ritorno alle etnie, all’Europa dei popoli, all’Italia e all’Europa delle divisioni, degli scontri.
Penso ci sia poco da dire. Ma bisogna prendere atto che questi trogloditi vogliono riproporre dei modelli pericolosi e, per fortuna, superati. Non abbiamo bisogno di personaggi che fanno leva su emotività pericolose, inutili e dannose, ma di persone che possano guardare in modo razionale allo sviluppo del paese.

Nell’Italia del caos e della corruzione, non lasciamo che anche l’ignoranza faccia da padrona.

14 comments on “"Ritorno alle etnie?" - "No, grazie"”

  1. Sottoscrivo in pieno. Purtroppo manca un'identità (sia locale che globale) e ancora all'interno dei confini nazionali (non solo italiani) c'è chi pretende di suddividere le persone per provenienza, ideologia, e quant'altro si possa ritenere 'utile'. Speriamo in bene (ma prepariamoci al peggio..)

    Ciao. 😀

  2. Senz'altro...

    però mi piacerebbe rivedere una cartina dell'europa che un giorno ( forse alla scuola elementare) vidi. Su ogni paese dell'europa c'era il personaggio "simbolo", cvosì per l'Olanda c'era la donna con gli zoccoli, per la spagna il matador, per la francia il pittore con il baffetto classico francese... per l'italia non ricordo ma non mi stupirebbe se ci fosse stato il cuoco con la pizza in mano.....

    La fratellanza, gli accordi politico/econmici, il no alla xenofobia vanno benissimo, ma certamente stiamo assistendo a un'"europeizzazione", stiamo diventando cloni, stiamo perdendo la nostra identità. Certamente quelle altrui vanno rispettate, ma non vanno imitate, anzi vanno evitate, ma non per una questione di "disgusto" di "folklo-razzismo", semplicemente per una questione di rispetto per la propria storia,per il proprio paese.

    Non penso che tutti siano d'accordo con me però.....

    P.S. nabla ho scritto qualche post che forse ti interessa ( gli ultimi tre sono nella home del blog)

  3. Concordo.
    Non volevo essere volgare in questo mio primo intervento qui. Ma questi "trogloditi", come li ha definiti lei signor Nabladue, ce l'hanno davvero molle... Il pensiero, ovviamente.

    Il fenomeno che descrive peppe certamente esiste, però non è conseguenza, secondo me, dell'Europa unita ma della cosiddetta globalizzazione-omologazione culturale. Stiamo diventando tutti occidentali, compresi gli statunitensi che contribuiscono con la maggior quota di DNA culturale dell'uomo che viene da ovest. Conosciamo da dove viene questo individuo, ma sappiamo dove sta andando?

    Per il resto, la ricchezza e il rispetto della diversità, sono d'accordo. D'altronde l'Italia unita stessa non è forse esempio di come può essere feconda la mescolanza e il confronto di pensieri, usi, costumi e tradizioni?

    Saluti,

    piccolo-uomo

  4. Ciao a tutti,
    riguardo il fenomeno dell’identità e della globalizzazione certamente dei pericoli ci sono.
    Devo dire però che, pur non avevendo mai viaggiato molto, mi è sempre piaciuto considerarmi cittadino del mondo.
    Il problema è che l’identità va ricercata prima di tutto a livello individuale e non territoriale o razziale. L’uomo ha una grande abilità nel clonarsi e rendersi simile agli altri. Altrimenti non avremmo inventato la moda…Ma è la moda che dobbiamo eliminare, non la diffusione della cultura che, al contrario, dà una possibilità maggiore di costruire una propria identità.
    A livello culturale è certo un bene preservare le proprie tradizioni, ma è altrettanto positivo dare la possibilità a chiunque di trovare quello che cerca, sia nel proprio paese che dall’altra parte del mondo.
    La clonazione può avvenire in Europa, in Italia, a Milano, nella stesse mura familiari.
    Non essere una copia di altri significa ragionare con la propria testa, e fare ciò che veramente ci piace e non ciò che ha reso celebre la nostra nazione. Se sono francese devo amare per forza la pittura? Se sono italiano, e non guardo il calcio, sono un disonore?
    No è proprio avendo un ventaglio di scelte maggiore che sono libero e posso ragionare con la mia testa, operando una vera scelta. E solo così posso diventare quello che realmente sono, senza che gli altri decidano per me.
    Quello che mi piacerebbe è vedere quei simboli, non sulle nazioni, ma su ogni persona, affinchè quei simboli rispecchino una forte identità individuale.
    Saluti

  5. IL probblema è che c'è un problema
    perche alle elezioni si sono beccati tutti sti voti perche qualcuno (anzi Molti) la pensa ancora come loro. Mai sottovalutare il nemico sminuendolo. L'europa è ancora un'utopia lontana questa è la verità. Siamo uniti a forza da 4 leggi e una moneta in forte tensione. Le anime non sono unite in europa se dalla spagna ci canzonano per averci superato. Saremmo dovuti essere noi ad elogiarli per essere migliorati, come farebbe un bravo fratello. L'Europa è unita solo da un dollaro debole, le anime sono ancora tese e lontane. Gli americani (N.B. si chiamano stati uniti perche sono 50 e piu stati uniti ma autonomi) ricomincio: gli americani tutti si sentono ripeto SENTONO americani e agiscono per il bene dell'america gli europei si SENTONO europei? Gli europei agiscono per il bene dell'europa o solo per il loro piccolo paese.
    L'Europa è ancora lontana non bisogna sedersi perchè il baratro è vicino. A proposito la costituzione in europa sapete se l'abbiamo poi fatta ?? In america sembra che si! ci sia gia

  6. Loziorso dimentichi che gli americani sono uniti, esiste la confederazione di stati, fin da poco dopo la colonizzazione europea, fin dalla loro "nascita"; non puoi fare il paragone con l'europa che si unisce solo dopo millenni di storia.
    Gli americani hanno "costruito la loro culura" fin dal principio come unione di diverse culture, mentre per quanto riguarda l'europa il discorso è completamente diverso.

    noi ci uniamo dopo millenni di storia europea di cultura e tradizione di ogni singolo stato; è quindi opportuno non dimenticare tutto ciò. L'unione va bene però non bisogna sentirsi Europei, o meglio bisogna sentirsi prima Italiani, Spagnoli, Francesi ecc. e poi Europei.

    nabla per quanto riguarda ciò che hai detto, a mio parere la questione non è esclusivamente l'intima propensione dell'uomo a copiare gli altri, ma anche la paure di emergere, la paura di essere se stessi. Si ha "paura" (spesso ma non sempre) di avere una propria individualità e ci si rifugia nei modelli standard omologandosi.

    Per quando riguarda il mio commento, esso voleva essere generale. Ovviamente ognuno deve fare ciò che piu gli piace, non deve fare il cuoco solo perchè è italiano, come dici tu nabla. l'esempio della cartina era per riportare la distinzione tra le diverse culture. certamente non pretendo che ci si debba vestire e comportare secondo gli usi tradizionali del paese, ma che si debba conoscere la propria cultura e apprezzarla, non rifiutarla e cercare di creare una cultura europea che spazi via le altre.

    Quel che voglio dire è che gli europei si devono sentire fratelli, ma fratelli diversi l'uno dall'altro...

  7. Ciao.

    certo la vicinanza fra i paesi dell'Europa è una gran cosa, ma non dimentichiamoci però che guerre fratricide ci sono ancora molto vicino,
    in Africa, in medio oriente, e non possiamo e non dobbiamo chiuderci... e il dramma della fame e ancora ben presente nel mondo . . .

    il mondo è una e la normale evoluzione deve riguardare tutto il genere umano . . .

    ciao

    filemazio

  8. x Beppe: siamo d’accordo.

    x Loziorso: in realtà non li sottovaluto. Proprio perché fanno leva su emotività abbastanza scontate, sono da temere.
    Certamente per l’Europa c’è ancora da lavorare molto,ed i pericolo non sono mai totalmente assenti, ma stiamo andando bene.
    La costituzione è stata fatta nel 2004.
    In questo sito c’è qualche informazione:
    Costituzione Europea

    x Filemazio: sicuramente la speranza di tutti è un mondo unito, senza guerre e fame. Ma proprio iniziando da noi,in futuro potremo contagiare il resto del mondo.

  9. Non se sia una questione di ignoranza o un senso di ingiustizia che si insinua nelle popolazioni che vedono una minaccia in questo allargamento dell´Europa ai paesi che in realtá non hanno niente da dare se non destabilizzare ancora di piú un economia che é marcia.
    Io credo onestamente che si sarebbe dovuti un attimino attendere con questo allargamento,pur riconoscendo che "siamo tutti cittadini del mondo "é chiaro peró che stando ora le cose cosi,si stia andando a parare su un pericoloso campo minato , con la frittata giá bella e fatta ,si rischia di passare facilmente al razzismo.

  10. La mia speranza e il mio fine è un pianeta senza il cancro della vita. In un mondo in cui la religione dei Buoni Uomini fosse generalizzata, ogni popolo tenderebbe a modo suo alla volontaria estinzione. E' questa l'unica possibilità di avere la Pace. Bisogna abbandonare il matrimonio e l'accoppiamento. Chi ama la fertilità è malvagio, chi la propaganda è dannato.
    Un caro saluto

  11. Non condivido affatto. Se tu ti concentrassi su storia e diritto della cosiddetta Europa federale avresti parecchi ripensamenti. Anche saggi sulla globalizzazione fanno luce. Comunque apprezzo molto questo tuo sito. Sei intelligente e si nota. In gamba!

  12. Ciao Laura, grazie.
    Consigliami qualcosa da leggere, indago molto volentieri.
    Io mi sono concentrato sulla storia dell'Europa e mi sembra che il concetto di etnia ha dato buoni motivi per combattere molte guerre...

  13. Ti consiglio "Un mondo di nazioni. L' ordine internazionale dopo il 1945" di William R. Keylor, Guerini scientifica, 2007. Questo val più e prima di mille saggi. Buon ferragosto!

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