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18 Febbraio 2007
Nabladue
Tempo di lettura: 3 minuti

La ricerca della banalità

È Venerdì sera. Sono stanco ed ho voglia di riposarmi; mi sdraio sul letto, fisso il soffitto.
Squilla il cellulare.
N pronto
S Ciao Nabla, sono Silvia.
N Ciao! come va?
…..
N che fai stasera?
S mah, gli altri come al solito vanno a ballare, vorrei fare qualcosa di più rilassante.
N andiamo al cinema….
S Cinema ? Tu ? Ti ricordo che, l’ultima volta che siamo usciti dal cinema avevi uno sguardo catatonico, per non parlare di quando stavamo insieme: non siamo riusciti mai a vedere un film in TV, visto che dopo 2 minuti già russavi.
N sì, ma stavolta è diverso, ho trovato un bel film. Tutti quelli che lo hanno visto dicono che è bello ed ho letto pareri positivi anche su vari blog.
S Che film?
N “La ricerca della felicità.”
S senti odore di filosofia ?
N sì.
S va bene, se hai voglia, perché no .

Ore una di notte, l’aria è ferma, il cielo meno scuro del solito, esco dal cinema un po’malinconico.

S: allora ti è piaciuto? se non altro, ho visto che sei rimasto sveglio.
N ehh..
non lo dire sei il solito brontolone…lascia correre…
N No, per niente.
S Come?
N il film è carino in sé, ma il titolo è inadeguato o ci vogliono far credere che la felicità coincida con il successo?
S lo sapevo! tu parli così perché non sei stato povero e non sai che significa mandare avanti una famiglia in quelle condizioni! Lui si è riscattato, ha sfruttato le sue capacità e l’occasione che si è procurato da solo; dopo aver combinato tanti guai, ha avuto successo ed è diventato ricco. Che c’è di male?
N Non discuto la vicenda umana, solo il titolo. Secondo me avrebbe dovuto esserela ricerca del successo”, almeno ero avvisato. Dal titolo, francamente, mi aspettavo qualcosa di più sottile.
S cos’ è secondo te il successo?
N salire ai vertici della società.
S allora, a quel punto dovrebbe dipendere anche dalla società stessa.
N appunto, anche in questo caso avrei qualcosa da obiettare. Per molte culture orientali il successo coincide con il conseguimento della saggezza quindi, non esiste un’ idea universale di successo. Il titolo giusto era “la ricerca del successo made in USA”. Dopo il successo c’è la felicità? Probabilmente è una base, ma non è condizione necessaria e sufficiente, anzi potrebbe essere anche un ostacolo.
E poi anche se la felicità coincidesse con il successo non mi piace chi vende sogni, dato che, questo caso rappresenta l’ eccezionalità, banalità in quanto film. La regola è che, in certe società, chi nasce povero e sconosciuto, resta tale; e tutti quelli che non ce l’hanno fatta, parliamo di loro, di come hanno ricercato la felicità.
S sì ma a lui i soldi servivano per vivere, era sul lastrico…
N I soldi sono un mezzo, non un fine; quel tipo mi sembrava ossessionato dalla smania di arricchirsi, si è ridotto sul lastrico proprio per un investimento sbagliato. Per di più il film si chiude con la voce narrante “questo momento della mia vita si chiama felicità” e poi la scritta Chris aprirà una sua società e diventerà milionario, il messaggio è chiaro.
S sentiamo, allora che cos’è per te la felicità?

N La felicità è una cosa interiore ed ognuno ha la sua: luoghi diversi, vite e culture diverse, persone diverse, che percorrendo strade anche distanti tra loro, sono tutte alla ricerca della stessa cosa: universale, ma nello stesso tempo così individuale; ma di una cosa sono sicuro, non bisogna diventare milionari…
S sei sempre il solito rompiscatole, per fortuna ci siamo lasciati!

2300 anni fa:

Né la ricchezza più grande, né l’ammirazione delle folle, né altra cosa che dipenda da cause indefinite sono in grado di sciogliere il turbamento dell’animo e di procurare vera felicità.
Epicuro

52 comments on “La ricerca della banalità”

  1. Mi hai convinto. Ero già scettico di mio. Ma dopo questo post, NON vedrò quel film, perchè anch'io credo che la felicità non abbia a che fare con la quantità di soldi che si riescono ad accumulare. Una cosa ho notato da un po' di tempo. I poveri sorridono di più. Sarà che non rimane altro da fare. E certo non passano il loro tempo a ridere. Ma in generale ho visto più allegria negli occhi di un povero (ma un povero vero, non uno che si sente povero perchè non si può permettere la vacanza dove più gli piacerebbe o la macchina nuova o qualunque altra pseudo esigenza imposta da questa società consumistica) che negli occhi di un benestante. E anche gli immigrati, per dire, arivano qua, talvolta (diciamo così) maltrattati; che lavorano in nero e sotto pagati. Fanno fronte comune, si aiutano l'un l'alltro (tra loro) e spendono i loro soldi senza stare troppo a pensarci. Irresponsabili? Può darsi, ma (come dice anche Baglioni in un sua canzone) "La vita è adesso". Pensa a viverla come meglio puoi con quello che hai, invece di struggerti per quello che ti manca. Ma come per il post precedente si diceva che ogni epoca ha la sua etica; analogamente si può dire che ogni cultura ha la sua etica. Negli USA si devono vendere sogni. Il film riguarda loro. Buone cose a chi passa. salut.

  2. Secondo me è secondario il fatto che questi diventi un broker. Il messaggio che più io ho tratto è quello di una persona che riesce a superare il problema della sopravvivenza, che comporta principalmente il reperimento di soldi, facendo un lavoro che gli piace e che gli fa sentire che sta usando la quantità di cervello che desidera. Io non ci vedo un fatto di successo. Ma piuttosto un uomo che raggiunge l'indipendenza economica col lavoro che piace a lui. E questo, nel momento che lo raggiunge, lo fa sentire felice.

  3. "La felicità è una cosa interiore ed ognuno ha la sua: luoghi diversi, vite e culture diverse, persone diverse, che percorrendo strade anche distanti tra loro sono tutte alla ricerca della stessa cosa, universale ma nello stesso tempo così individuale, ma di una cosa sono sicuro, non bisogna diventare milionari…"

    una delle più belle descrizioni della felicità che abbia mai letto. Sei finito nel mio file insignificante excel (prima o poi diventerà anche lui un DB ...) delle citazioni che mi piacciono di più e che sento mie.

    Grazie

    PS: anche io russo dopo pochi minuti dall'inizio dei film (salvo rare eccezioni) : è il momento più rilassante della vita!

  4. ? fumblindog: penso che, a volte, quando si ha poco si apprezza di più ciò che si ha. Conosco una signora molto semplice che vive con poco ma se dovessi indicare una persona felice la metterei sicuramente in cima alla lista, mette serenità, ha gran cuore, non si fa mai abbattere dai problemi e trova gioia nelle piccole cose.

    Secondo me, che non sono così saggio, i soldi possono essere un mezzo, vorrei averne di più di quelli che ho, ma come ho detto, non saranno mai il mio fine…

    ? criminale: come hai detto giustamente si tratta anche di sopravvivenza, ma la sopravvivenza non è felicità ed è proprio quello che contesto. Non mi piace questa concezione meccanicistica della felicità: ho i soldi, un bel lavoro, una famiglia, una bella macchina = sono felice, non è sempre così.

    Invece di scrivere sulla costituzione che tutti hanno diritto alla felicità, scriverei che tutti hanno diritto alla sopravvivenza, già, se fosse rispettato, sarebbe una buona base per la felicità che comunque non si può iniettare.

    ? caroziggy : grazie mille, ho citato solo Wil, avrei dovuto citare anche altri ma non sarebbe venuta la battuta…

    CIAO!

  5. Credo che molti dei tuoi lettori ti capiranno. Uno per coincidenza ha un nick che inizia per Wil...

    Condivido il tuo punto di vista.

    Non ho avuto una vita agiata (neppure misera, per questo), ho avvertito, non in modo frustrante, per fortuna, la differenza con chi aveva più mezzi, eppure non ho mai identificato la felicità con la realizzazione economica e sociale.

    E, tanto per non contraddirmi, ho fatto del mio meglio per stare alla larga da tali realizzazioni. Potrei essere un discreto barbone, uno di quelli che se gli paghi un cappuccio ti raccontano la Relatività o Delitto e Castigo... 😉

    Battute a parte, l'insufficienza economica qualche ostacolo lo crea, in certe scelte individuali. Qualche aggiustamento sulla rotta per l'obiettivo ho dovuto farlo anche in funzione della mia allergia a denaro (o meglio, dell'allergia del denaro a me).

    Sai, Nabla, conosco un paio di fanciulle che potrebbero dire di me l'ultima battuta di Silvia.

    Ciao!

  6. qualche anno fa un viaggio regalato per caso si è rivelato la più grande lezione di vita che io abbia mai ricevuto. 2 mesi in brasile, tra favelas e luoghi fantastici, tra spiagge bianchissime e fogne a cielo aperto. inutile ingnorare l'altro aspetto della medaglia. il brasile, come molte altre zone del mondo, è anche questo. ancora più inutile ignorare la felicità di quella gente. povera, disperata, ma così viva da farmi sentire vuota a 16 anni. felicità=successo? idiozia. nessuno di quei bambini diventerà mai il proprietario di un grande centro commerciale o tantomeno il responsabile del marchio della coca-cola. eppure mi sembravano felici. la gente per le strade era felice. non certo come quì.

    sostengo appieno la tua tesi.

    un saluto.

  7. Condivido...felicità e successo sono due cose assolutamente diverse e spesso pure contrastanti...anzi quasi sempre: è difficile che una persona di successo sia davvero felice. La felicità sono emozioni fugaci che ti porti dentro per tutta la vita...il successo uno status da raggiungere...la felicità è ciò a cui aspiro...del successo non me ne importa niente... Rispetto al tuo commento sul mio blog...ho imparato con l'esperienza e le botte nei denti a non aspettarmi mai niente, così se non accade nulla non rischio di rimanere delusa ma se invece capita qualche cosa di bello, anche solo un piccolo avvenimento che rende speciale la giornata, è un regalo inaspettato che apprezzo ancora di più. E proprio quando sono a terra, ai minimi termini, mi capitano regali inaspettati che mi ridanno il coraggio di tuffarmi nella vita.

  8. felicità e successo sono sicuramente cose che possono essere diverse..

    ma chi può dirlo? quello che per me è felicità non lo è per un altro?

    Ognuno di noi ragiona secondo una propria scala di valori.

    Certo che poi la cultura americana è da sempre ancorata alle sue origni. Da un liberismo apprezzabile però sono passati all'esasperazione ed esaltazione del successo come valore assoluto.

    Però non mi sento di dire ad un uomo che non sa cosa dare da mangiare a suo figlio che il poter ribaltare questa situazione non lo rednerà felice.

    Molti di noi hanno vissuto vite modeste sotto il profilo economico. La miseria è un'altra cosa però... anche se poi abbiamo dei grandi esempi di dignità e serenità dai popoli giustamente citati da frame of mind

    grazie nabla

  9. Per me..ieri era triste...ma se la rivedo ora...penso la tua stessa cosa...gli occhi vedono le cose e le persone a secondo dello spirito..e dell'attimo.....meno male che è stato un "attimo fuggente"

    Buona serata 🙂

    baci

  10. ? FRAMEofMIND: come ho detto altre volte non bisogna mai dare nulla per scontato.

    ? Boskoop: forse è proprio quello il segreto, non aspettarsi mai nulla e godere delle piccole cose che ci capitano...

    CIAO!

  11. dunque , mi pare che Epicuro abbia le idee abbastanza chiare su ciò che non sia in grado di procurare la felicità, ricordandoci anche che sono le virtù ad essere connaturate alla felicità e da questa inseparabili; stando così le cose, ed avendo dimenticato il significato delle virtù, temo che saremo condannati all'infelicità.

    a presto

  12. La felicità per me è soggettiva ...io posso accontentarmi di poco... di piccole cose e queste sanno darmi gioia che poi è la felicità stessa...si va alla ricerca di quest'ultima come se si cercasse il santo graal..ma è l'insieme di piccole gioie.. di belle emozioni.... il possedere la vera felicità...

  13. ciao

    hai scritto una cosa che condivido molto, ovvero che ognuno ha la propria "idea" di felicità. Non ci sono due persone che la abbiano, la abbiamo, uguale.

    E poi, questione che non si chiuderà mai, cos'è la felicità. Magari per qualcuno anche i soldi, chissà.

    Il film non l'ho ancora visto, ma la società u.s.a. poggia tutto (o quantomeno molto) sul denaro o meglio su quello che definisci "successo". Perciò chi lo raggiunge "deve" essere felice. Mah...

    PS il film probabilmente lo andrò a vedere, fosse solo per capire meglio una delle tante facce che può avere la "felicità".

  14. ? utente anonimo: ma sei ingfra non ti avevo riconosciuto…facciamo una cena, al cinema mi addormento anche con le ragazze figuriamoci tra ingegneri....:)

    ? almost30: ok, ma tra miseria ed essere milionari ci saranno delle vie di mezzo?? Per rappresentare la felicità non servono gli eccessi…questa cultura di eccessi che non coglie mai sfumature e sottigliezze non la comprendo…

    ? Antonio Cane: a me fanno venire fame…

    ? ReSpirandoti: è vero, quello che vediamo lo interpretiamo anche in base all’emozione del momento…e forse è bello così…grazie ciao

  15. ...ho visto il film. E come il protagonista nn ho mai avuto un padre che mi seguisse, aiutasse, guidasse nella vita, nel lavoro, nello sport...che mi insegnasse valori che mi sarebbe servito conoscere piuttosto che imparare da solo..ho due figlie, una in piu' del protagonista, come lui sono senza una moglie..come lui la felicita' e' sacrificare il sonno per loro, combattere per loro e raggiungere un benessere economico per dare una vita felice a loro, prima che a me..come il protagonista del film ho cambiato la mia vita, ho studiato e messo in discussione tutto per cercare un qualcosa..che cosa?nn si chiama felicita'? allora dimmelo tu come si chiama..oppure chiedi ad epicuro..magari lui lo sa come si chiama quella lacrima che scende dal viso quando sei stanco, perche' tutto quello che stai facendo per la luce dei tuoi occhi(nel mio caso le mie figlie)non basta e come si chiama la stessa lacrima quando invece ci riesci..magari non saro' colto come voi, magari saro' sentimentale e illuso come will smith..sicuramente come padre so cos'e' la ricerca della felicita' perche' la leggo negli occhi delle mie figlie e non nei titoli di coda di un film..ahhh scusa dimenticavo..a me il film e' piaciuto...meglio di manuale d'amore , balboa o una notte al museo. ciao

  16. ?ontheriverbank: ok, ma tra miseria ed essere milionari ci saranno delle vie di mezzo?? Per rappresentare la felicità non servono gli eccessi…ti faccio io un altro esempio: una donna immigrata che lavoro sodo per guadagnare una miseria, non si lamenta mai, non chiede mai, spesso lontana dal marito, ha cresciuto tre figli, due dei quali oggi hanno la loro famiglia, li continua ad aiutare. Si commuove se vede un canarino che sta male, è pronta ad aiutarti, non vuole più soldi di quelli che guadagna…non è milionaria, è felice per quello che ha…continua a lavorare sodo.

    Chi lotta per i figli è ammirevole ma una società competitiva che costringe chi non emerge ai margini non mi sembra un buon modello.

    ciao

  17. ....perdonami se insisto, ma e' un film...una parte di possibile vita..non la vita.

    e' ovvio che per far pensare un film debba avere un eccesso...le opinioni si creano dagli estremi,cmq concordo che sono americanate a volte..pero' avendole vissute certe situazioni forse le leggo con un ottica diversa e mai pensando al fattore scenico ed esageratamente spettacolare..in fondo se non ci fosse scritto all'inizio diresti che e' un film diretto da Muccino???saluti...

  18. Secondo me bisogna "contestualizzare" il film nella società americana "l'americanetta" ed i loro valori indotti dalla loro assurda società. Per loro sì che: successo=felicità.

    Poi, ovviamente, tutto è relativo !

    Ora mi domando se si pongono il problema dell'effetto dei loro film quando li esportano.

    Ma secondo me è proprio qui il punto : vogliono esportare il loro concetto di successo-felicità. E terribile, è consumista, è stressante ed è pazzesco.

    E questo film non è un precursore, sono vent'anni che vanno avanti così. Qua pure c'è Wil Smith che fa recitare il suo vero figlio per fare piangere le tipe (e bastardo ci è riuscito anche con me alla fine).

    Ma "la peggio cosa" : Smith candidato all'Oscar per un'americanata strappalacrime.

    Guardatevi invece "Cashback" (omettendo la scena in cui il tipo anche lui fa successo in un attimo e diventa felice...)

    Sporalwind

  19. ? ontheriverbank: Ti capisco, se hai vissuto una storia simile a quella del film, è normale che ti abbia colpito. Io che ho una vita nella media e piuttosto piatta, l’ho sentito molto distante da me e dalla realtà che vedo tutti i giorni.

    Comunque la società americana ha anche il pregio di basarsi sulla meritocrazia anche se, per i miei gusti, è cinica, troppo competitiva ed eccessivamente pragmatica.

    P.S.

    Per la cronaca: Epicuro con i suoi soldi ha comprato una villa dove aiutava (gratuitamente) le persone a trovare la felicità.

    ? fornarina: secondo me, se Epicuro vivesse oggi arriverebbe alla tua stessa conclusione…

    ? minidoll74: mi piace la tua idea di felicità…

    Per ora CIAO!

  20. non ho visto il film, però l'argomento è a dir poco stimolante...c'è un'età in cui si capisce cos'è la felicità, o una fase forse, o semplicemente da adulti. Si cerca qualcosa, non si riesce a coglierla, viviamo con un'aleito...poi , da vecchi si dice: eh, quando ero felice...LA felicità è godere di questa vita, perchè abbiamo tanto , tutti , finchè abbiamo vita, forza e voce anche solo per stare qui a sindacare cos'è la felicità.Per me forse è sapere apprezzare il dono più grande, la vita, in ogni sua piccola manifestazione.Basterebbe pensare al suo opposto, a cosa ci renderebbe davvero infelici, se non il dolore e la morte. La povertà è uno stato , per assurdo dove c'è più povertà la gente sorride di più.Il successo sicuramente aiuta a non avere problemi legati alla vita pratica, ma ce ne sono di persone ricche e molto infelici. Io la mia felicità la cerco, a volte la trovo, a volte lei trova me, ci si incontra, si sta bene insieme,raramente esce a braccetto con il successo, è una bella signora, grandi braccia, un bel sorriso materno, ma come sorride a me sorride a tutti , basta saperla vedere!

  21. ? Platypus: forse ho capito, la ricerca della felicità era riferito a produttori e attori che si arricchiscono e quindi diventano sempre più felici se andiamo al cinema….

    ? entusiasmo: levarsi le caccolette dagl’occhi da un certo piacere però…

    CIAO!

  22. Molto vari ed interessanti i commenti.

    Mi viene da applicare anche a "felicità" quell'approccio che mi porta ad evitare i concetti troppo generali (e mal definiti, o impossibili da definire). Altrimenti si rischia di discutere rimanendo su posizioni inconciliabili oppure di sentenziare su qualcosa che non ha una definizione concordata (l'errore di molti, grandissimi filosofi).

    Diciamo che ispirati da questo acuto post è possibile prendere in esame aspetti particolari legati al modo di vivere e valutare come possano influenzare il benessere di un individuo in relazione agli altri e con se stesso. Ecco, ho ridotto l'affascinante parola "felicità" ad una più banale (e purtroppo non tanto meglio definita), quella di ben-essere.

    ...accidenti, mi metterei a contestare me stesso per quanto ho scritto! ;D

  23. Che commenti! Queste sono le occasioni in cui vorrei cancellare il post e mettere i vostri commenti…

    ? Sporalwind... musica per le mie orecchie…

    ? harissa: hai ragione ma proprio quella parola dovevano usare?? Spero non sia stata solo una banale operazione di marketing...

    ? lamiranda: stupendo…

    ?antares: mi dispiace, rimettiti presto…io già ho dato…

    ? wil a dopo

    CIAO!

  24. Oddio credo proprio che non andrò a vederlo, a questo punto.

    Il post è bellissimo, il blog ancora di più.

    Ma non ho affatto voglia di scrivere un commento lunghissimo per fare bella figura XD

    Magari un altro giorno.

    ti aggiungo ai link, nel frattempo.

    Baci, Chiara

  25. grazie Chiara, a presto…

    ? Wil la contestazione di se stessi è la cosa più bella. Mi sembra di aver capito che in ambito felicità,

    l’unica cosa sicura è che tutti la cerchiamo...almeno credo…

    Per quanto riguarda i grandi filosofi voglio solo dire che per me, nessuno ha sbagliato, al contrario, hanno detto tutti la verità ed ognuno di noi può scegliere il suo filosofo guida, quello che è più vicino al proprio pensiero, oppure può prendere pezzi di verità da ciascuno di loro…mi ricordo che uno dei grandi filosofi diceva che non bisogna cercare la verità perché non esiste e non si possono dare concetti universali, ma non è anche questo un concetto universale??

    ma questo è un altro post…

    CIAO!

  26. L'ho visto. Non che questo mi autorizzi a dare un commento o un parere. Ho visto un racconto, una storia, una vita fatta di coragio e semplicità, una vita che crede ancora che si possono cambiare le stelle. Se non si crede di poter raggiungere i propri sogni..è come non sapere cosa voglia dire credere in qualcosa..avere un obiettivo...vivere.

    Io, sempre Silenzio.

  27. "non si possono dare concetti universali" non sta in piedi logicamente.

    Per dirla con Wittgenstein (che ne ha dette di cazzate, ma anche di cose giuste e profonde) la cosa migliore è circoscrivere il campo di "indagine" e formulare giudizi in quell'ambito circoscritto.

    E' per me una linea-guida, da cui ogni tanto devio e dico le minchiate più grosse ;D

    Per rimanere nel tema del post: circoscritto al mio ambito posso dire che qualcosa di certo sto cercando.

    Se sia la felicità, non lo so. Forse qualcosa di quell'indefinito che cero somiglia a quello che si intende comunemente per "felicità".

    ...dite che se vado avanti così non la troverò mai perché sono troppo complicato? Eppure a questa "complicazione" ci arrivo tentando di semplificare la mia vita...

    Ciao!

  28. Nabla mi sono trovata a passare sul tuo blog non proprio con calma ne' nella posizione fisica da te consigliata...che dire, vedrò di rimediare per quanto riguarda il tempo a disposizione, invece per la posizione del loto non ti prometto niente! 😉

    Sembra cmq molto interessante, vorrei avere modo di leggere qualche arretrato..

    Nel mentre, io non ho visto il film ma sono d'accordo ovviamente con te che la felicità non corrisponda al successo....

    La felicità assoluta per me non esiste, anche se la costante ricerca dell'uomo nella vita tende a questa. Per me sono attimi, istanti della vita....

    #40 E Will, secondo me l'importante è proprio cercare...aver voglia di farlo....non sempre importante cosa, di preciso.

    Buonanotte 😉

  29. ? Milkdevil: lo so, dovrei sognare un po’di più, ma non so dimenticare quelli che non riescono a cambiare le stelle…

    ? Wil: secondo me le minchiate fanno bene alla salute, non dovremmo mai smettere di dirle

    e anche io mi diletto nella ricerca complicata della semplicità….

    ? Damadelsole: hai ragione, la posizione del sutra del loto non è affatto facile, bisogna essere piuttosto elastici…cmq in qualsiasi posizione tu lo abbia fatto, grazie per essere passata e per il tuo bel commento…buona giornata

  30. E' vero che siamo tutti alla ricerca della felicità.

    Ma a dire il vero nessuno sa esattamente in che modo la si possa trovare.

    Alcuni sono realmente convinti che si possa esser felici se si ottiene successo.

    Il protagonista del film, che io non ho visto, era forse effettivamente alla ricerca della felicità, se pure nel modo sbagliato.

  31. Anch'io sono convinta che non sia il denaro in sè a determinare la felicità. Certo è che, nella nostra società, quando ti mancano i soldi per sbarcare il lunario diventa difficile sorridere.

    Un bacio

  32. Diciamo che si va per tentativi. Uno crede che la felicità risieda nel successo e lo insegue. Poi magari scopre che il successo non porta solo cose belle. Basti pensare a quanti attori, o cantanti (gente che raggiunge il successo donando emozioni in un film o con una canzone) che si scoprono improvvisamente soli. Che non sanno più distinguere chi sta loro vicino per reale affetto o per mero interesse. E quanta gente gravita intorno a chi ha i soldi, che pensa di aver "vinto alla lotteria" perchè un carissimo amico o un consanguineo ha "fatto i soldi". Solo che ci si può veramente rendere conto di quanto il successo o la ricchezza (da soli) non portino la felicità soltanto raggiungendo il successo o facendo i soldi. Se te lo raccontano non è la stessa cosa. E molti risponderanno di sicuro: "Comincia a darmi soldi.." Saluti sparsi.

  33. quante paranoie....

    Il titolo corrisponde al titolo del libro.

    Perchè la sceneggiatura è stata tratta da un libro.

    Chi non se lo va a vedere perde un film che ti lega le emozioni e quasi te le strozza fino alla fine, quando le libera e ti commuove.

    Non è la ricerca del successo ma di una stabilità economica, per far crescere un figlio nella serenità e benessere.

    Tutti vorremmo poter avere un lavoro che ci rende e ci da sicurezza, perchè su queste basi possiamo costruire la nostra serenità e quindi la nostra felicità.

    Perchè non abbiamo la preoccupazione di dover far fronte a terribili problematiche.

    Il film traduce il sogno americano, quello di molti, che non significa necessariamente arrivare alla fama e ai miliardi ma lottando, non arrendendosi mai e soprattutto sgobbando ci si toglie fuori dalla merda!

    (la burocrazia italiana purtroppo non ce lo permette ma in america vige ancora la meritocrazia)

    Se voi amate vivere nelle cacca, allora avete già raggiunto la vostra felicità ascetica. Non fate figli però, perchè altrimenti i sensi di colpa poi vi strapperanno le budella a morsi.

    ;D

  34. Avevo già deciso di non guardare questo film...

    Ho la mia convinzione: sono felice sempre perché non cerco qualcosa che è già in me.

    Penso tu abbia ragione, il titolo è completamente fuori luogo!

  35. @RedCarpet C'era una storia su un immigrato (cinese, mi pare ma non importa, la morale si capisce lo stesso) che parla proprio della ricerca della stabilità economica. Un tale emigra negli stati uniti perchè a casa sua la famiglia numerosa non riesce ad andare avanti. Lavora sodo in un ristorante finchè non comincia ad acquisire una certa solidità economica. Addirittura dopo qualche anno se ne apre uno suo. Potrebbe farsi raggiungere da qualcuno dei suoi, ma non saprebbe dove metterli, così decide di andare avanti a lavorare per potersi permettere una casa che gli consenta di ospitarli. Quando ha la casa, potrebbe farli venire, ma ritiene saggio allargare la sua attività per in modo che i familiari abbiano anch'essi un occupazione. Insomma, quando, dopo anni, finalmente (divenuto ricchissimo) si decide a mettersi in contatto coi suoi, scopre che molti sono morti di stenti. Ce la possiamo raccontare come vogliamo. Però i soldi (nemmeno camuffati da "sicurezza economica") non recano la felicità. Anzi, impoveriscono l'anima.

  36. ? Seplasia: come hanno detto molti ognuno la ricerca a modo suo ma a me è sembrato banale far coincidere la ricerca della felicità con la ricerca della sopravvivenza prima e poi con il successo…

    ? sonounosbilf: concordo con te, ma come ho detto in precedenza tra miseria e ricchezza ci sono delle vie di mezzo spero…

    ? fumblindog1: si infatti mi sarebbe piaciuto vedere come prosegue la storia, dopo che è diventato ricco cosa è successo? Come ha continuato a cercare la felicità? Nel passaggio tra povertà e ricchezza è stato felice, e poi?

    ? Redcarpet: scusami io le paranoie mi sono permesso di chiamarle pensieri…forse sono solo paranoie ma il cinema, ancora di più i libri danno dei messaggi. Sono uno di quelli che non farebbe mai figli senza una base economica che possa garantire loro una vita non di miseria; ma se avessi un figlio gli direi che la vita e il benessere vanno costruiti giorno per giorno, mattone per mattone, di non farsi abbindolare dalle illusioni, gli direi che non tutti diventano ricchi di colpo ma che bisogna sempre continuare a sudare e gioire tutti i giorni per le piccole cose che la vita ci dà.

    Buonanotte a tutti…

  37. ? Midsef: forse la felicità è anche quello che tu hai descritto in questo post …

    ? FanArt: è quello che pensava anche Epicuro…

    ? Lamiranda: spero di esserne all’altezza, un giorno mi piacerebbe esserlo…grazie

    CIAO!

  38. In questo momento l'unica cosa che mi sorregge è che il fine settimana si avvicina e presto potrò riposarmi... Grazie del commento

    Buona giornata

  39. ? Mindoll: grazie, un saluto affettuoso anche a te

    ? Intrattabile:se conosci un modo facile e onesto per diventare ricchi anche a me…

    ? Eutrone: spero che i produttori non mi facciano causa, gli ho tolto almeno 5 possibili spettatori!

    ? Antares: l’aponia si avvicina allora…grazie buon fine settimana…

    CIAO!

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