Tempo e Mutamento
Il libro della Storia è l’unico che si cancella e si riscrive mille volte, sempre uguale, ma sempre diverso allo stesso tempo. Un po’ come il libro della nostre vite: si scrivono sempre cose già scritte, forse solo in maniera diversa.
Oggi non c’è più né Bene né Male: siamo la società del futuro, del relativismo, della meccanica quantistica, della relatività, della libertà(?), delle apparenze, dell’inadeguatezza, del tempo che scorre velocemente....
Siamo sicuri di non esserci già passati?
Il tempo è solo un’estensione dello spazio: qual è la sua forma?
A volte mi sembra di muovermi in un cerchio: lo posso allargare, sfumare, ingigantire.
Cammino, cammino, ma quando mi giro all’interno vedo sempre il centro. Il tempo è movimento, ma non necessariamente è mutamento. Il vero cambiamento è raro. Spesso, anche noi viviamo le stesse esperienze solo in maniera diversa.
Il tempo passa indolente, pigro, inutile fino a quando si contrae nell’istante che causa il mutamento.
Il cambiamento è il punto in cui il tempo si concentra, si fa più denso.
Il cambiamento è fatica, sofferenza, ma anche gioia,vita.
La vera forza è saper abbandonare. Il vero cambiamento può passare solo attraverso la sofferenza, la consapevolezza, la rinuncia: guardarsi dentro, abbandonare sé stessi per poi ritrovarsi diversi.
Come un maratoneta che corre ore ed ore con passi sempre uguali, sempre più faticosi, pesanti, mentre il tempo diviene sempre più lento, il pensiero sempre più stanco. Stringe i denti, va avanti, cerca solo la forza che gli permetta di continuare. Attraversa paesaggi diversi che scorrono indifferenti, trascinato da una forza ignota, i passi si fanno sempre più inconsapevoli, il traguardo sempre più vicino fino a superarlo in un attimo.
L’intera vita è scandita da attimi immersi nel mare del tempo.
Navigare affrontando le tempeste, attendendo che passi la bonaccia, issare le vele dirigendosi verso un’isola ignota. Trovarla, assaporarla, viverla per poi prepararsi a salpare di nuovo verso altre isole…
Il cambiamento è doloroso perchè è la morte di un concetto. Ogni istante è un cambiamento.
Il tempo è implicito nel concetto di movimento, stando fermi il tempo perde di significato, ne assume solo se ci si muove; è vero il movimento non implica il mutamento, ma è condizione necessaria per esso, se non ti muovi non cambi, ed ecco che arriva un nuovo concetto, quello di direzione. Per cambiare occorre una direzione e la direzione te la indica la crisi,il momento del giudizio...di solito mentre si sta decidendo si tende a girare in tondo ,perdonate l'allitterazione, per evitare di prendere direzioni sbagliate...
fra
già, per essere consapevolmente mutanti dobbiamo saper gestire la nostra rinuncia.
Non lo so se non c'è più é il bene né il male... Io sono convinta che non sia tutto relativo, tutto convenzione...
Annuso un'aria di déjà vu. Hai ragione sui cicli del tempo e della storia. Molto bella la metafora del maratoneta.
Abiceta: Il cambiamento è doloroso perchè è la morte di qualcosa per la nascita di qualcos'altro. Come ho detto per me lo scorrere del tempo è solo movimento, ma non cambiamento. Oggi mi sono mosso nello spazio-tempo rispetto a ieri ma non sono cambiato.
Fra: condivido quello che dici. é sempre un discorso geometrico: muoversi sulla circonferenza per poi seguire una tangente...
riuriuchiu: anche secondo me senza rinuncia non ci può essere cambiamento.
profemate: "Non lo so se non c’è più é il bene né il male" infatti secondo me ci sono ancora ma lo stiamo perdendo di vista.
spora: più che déjà vu intendevo Karma.
ciao
Siamo come panni stesi al sole in balia dei venti.
Cambiare, evolversi ,regredire , operare delle scelte di vita.
Qualcheduno dice se tu cambi vita non sarai più quello che sei adesso...............
Ha ragione cambiando non sarò più quello che sono ora ma tutto è in movimento e niente è mai quello che era...neanche lo scritto è quello che era perché cambia il contesto e il tempo in cui leggi .....le stesse fotografie cambiano colore il pigmento si trasforma in quel color seppia che cambia il senso del ricordo....i ricordi a seconda del volere si dipingono di nostalgia o di dolcezza e anche loro non sono più quello che erano ....bisogna farsene una ragione ed accettare l'evolversi delle stagioni ma certamente è duro abbandonare le fasi della vita e le scelte sono sempre selezioni e per prendere il nuovo bisogna lasciare parte del vecchio e i mutamenti a volte sono traumatici ma tutto va avanti il futuro non aspetta .....arriva e travolge le posizioni statiche , chi si ancora per non seguire il flusso diventa anacronistico epatetico...bisogna cercare di mantenere lo spirito giovane e piegarsi alle stagioni della vita.
Cambiare , nulla rimane immutato nei secoli, il tempo opera trasformazioni, la natura si evolve, i pianeti sono in continuo movimento , l’espansione dal big bang non si è mai fermata e noi pensiamo di non cambiare? Certo, cambiamo fisicamente ,ma prima di tutto cambiamo nella nostra mente , prendiamo strade diverse , inconsuete o ci lasciamo portare lungo i viali pianeggianti e monotoni dell’esistenza. Ognuno sceglie la propria strada , anche chi non se ne rende conto di aver scelto. Si , aver scelto di non scegliere, e quando si trova davanti ad un bivio l’ansia lo attanaglia, il panico lo pervade poi sceglie il flusso , si accoda......ci vuole un po’ di coraggio per affrontare le scelte, cambiare e seguire le proprie strade.
Vediamo se riesco ad applicare quello che ho appena scritto ....forse l'ho scritto per cercare di convincermi o forse perché ho bisogno di tempo per piegare il mio animo alle deformazioni del corso della vita.
Il cambiamento è fatica, sofferenza, ma anche gioia,vita.
La vera forza è saper abbandonare. Il vero cambiamento può passare solo attraverso la sofferenza, la consapevolezza, la rinuncia: guardarsi dentro, abbandonare sé stessi per poi ritrovarsi diversi.
Oggi faccio tesoro di queste tue parole. Le porterò con me , come un viatico . Azzo, se ti avessi qui ti darei un bacetto sulla fronte! Anzi, un abbraccio, caloroso, come due vecchi amici che si ritrovano. Mi ha fatto un gran bene leggerti, grazie Nabla. Baci e abbracci, a presto, ciao !
Mauri: Bellissimo.
Era quello che volevo dire e non avrei saputo dirlo meglio di come hai fatto...
Ed anche per me vale la stessa cosa: vediamo se riesco ad applicare quello che hai scritto...
Ma già sentire che non sono il solo ad affrontare queste "battaglie"(le uniche che vale la pena di combattere) e che ci sono persone lontane, forse più vicine di tante altre che crediamo vicine, che condividono le tue sensazioni ed il tuo pensiero, da una grande forza.
Miranda: mi fa molto piacere che queste parole possano esserti d'aiuto...spero...
piacerebbe anche a me quell'abbraccio....
Ciao
"Il vero cambiamento può passare solo attraverso la sofferenza, la consapevolezza, la rinuncia: guardarsi dentro, abbandonare sé stessi per poi ritrovarsi diversi."
La sofferenza, la consapevolezza e la rinuncia ce l'ho ... speriamo almeno di cambiare in meglio
più passa il tempo, più mi convinco dell'erroneità del proverbio latino "historia magistra vita". sia nella macro che nella microstoria.
ciao nabla!
più passa il tempo, più mi convinco dell'erroneità del detto latino "historia magistra vitae". sia nella macro che nella microstoria. ciao nabla!
#11 aveva un errore!
Alb il discorso è molto molto molto complesso non...ti posso dire che magari se non è magistra per l'umanità intera per il singolo può esserlo...
ciao
Mmm... all'inizio dello scritto mi hai fatto venire in mente il Merlino di Boorman, in Excalibur: "(...) Poiché la maledizione degli uomini è che essi dimenticano."
Quindi forse non è il tempo, il problema, ma il fatto che non ricordiamo chi eravamo prima, in quello che crediamo passato (e che a volte è ancora presente)?
La chiave del vivere il mutamento, quindi, è l'accettazione? L'accettazione e la gestione anche della rinuncia?
Mi è sempre piaciuto pensare che sia vero, quel detto che dice che chi non conosce la storia è destinato a ripetere gli errori che furono fatti.
Non ho aggiunto nulla. Forse, anzi, ho fatto eco al tuo punto interrogativo.
Ciao!
- Shirasaya
"La chiave del vivere il mutamento, quindi, è l’accettazione? L’accettazione e la gestione anche della rinuncia?"
Secondo me sì, è proprio così. Per cambiare bisogna rinunciare a qualcosa, perchè nel cambiamento non tutto si riesce a portare con noi.
Il cambiamento per definizione è abbandonare e trovare...