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Dialettica

Partiamo dal dualismo per arrivare alla dialettica. Vorrei sottolineare la difficoltà intrinseca che si incontra nel tentativo di superare il dualismo. La mente dell’uomo lavora in modo duale. Così abbiamo esteso la nostra propensione anche agli elaboratori elettronici. L’informatica e l’elettronica di oggi sono basate su una trasmissione dati di tipo dualistico. Dunque, riusciamo ad utilizzare la dicotomia dualistica addirittura per trasmettere informazioni. In particolare, la trasmissione binaria delle informazioni avviene secondo questa logica:

1 = valore a
0 = valore b

uno e zero sono solo convenzioni, potremmo avere due valori qualsiasi (3 e -3, ad esempio). L’alternanza tra 1 e 0 (tra due valori) permette di trasmettere informazioni. Questa
stringa 100011 rappresenta un “pezzo di informazione”. Con un sistema non-duale, cioè che accetta un solo valore, non riusciremmo a trasmettere informazioni. un solo valore non significa tutti 1 o tutti zeri. Infatti, qualcuno potrebbe dire «è sufficiente trasmettere un 1 per rappresentare un tipo d’informazione, due 1 per rappresentare un altro “pezzo d’informazione”». Però, anche in questo caso, ricado nel dualismo perché dovrei considerare due differenti valori, e cioè l’uno e la quantità di uno trasmessi. È interessante notare che anche la dialettica sfrutta proprio la struttura dicotomica del linguaggio per cercare di superarla. La struttura del discorso dialettico è la seguente:

Affermazione = 1
Contro-affermazione = 0
Affermazione = 1
Contro-affermazione = 0

La dialettica consiste nell’interazione di due tesi o principi contrapposti, senza lasciare che uno dei due prevalga nettamente sull’altro. Si crea così un flusso continuo di affermazione/negazione che agisce misteriosamente, aprendo la strada ad una visione globale ed organica dei due opposti.
Platone è considerato il padre della dialettica. Egli riteneva che la dialettica fosse il principio che permette di risalire dalla molteplicità all’unità e di ridiscendere dall’unità alla molteplicità. Il dialettico dovrebbe essere imparziale ed equanime perché non può escludere a priori nessuna tesi, ma rimane sempre sospeso in una specie di limbo in cui si dialoga perennemente.

Il problema è che Platone stesso è poi ricaduto nel dualismo più estremo ed ha polarizzato la dialettica. La dialettica de Le Leggi (l’ultimo scritto di Platone) è una dialettica
che non è più tale: è svuotata dell’indeterminatezza che la dovrebbe caratterizzare e diventa un mero strumento per esprimere un’opinione personale estremamente polarizzata. Al contrario, la dialettica può essere anche utilizzata per mettere alla luce la plausibilità di opinioni discordanti e può sfociare
perfino in delle aporie. Il termine aporia deriva dal greco e, letteralmente, significava “un sentiero impraticabile”. In filosofia, ed in particolare nella filosofia socratica, identificava
quei ragionamenti che portavano, partendo dalle stesse premesse, a due conclusioni plausibili, ma tra di loro incompatibili. Platone, in alcuni dei suoi dialoghi, mostra come le
discussioni di Socrate, spesso, finissero nell’individuazione di un’aporia. Socrate, con la sua solita domanda “che cos’è?“(ti esti), mirava, nel processo dialettico, a giungere ad una conclusione che fosse una mediazione tra le ipotesi di partenza, oppure alla constatazione che il discorso si chiudeva in un’aporia.

In termini di non-dualità, con la dialettica degli opposti possiamo almeno instaurare un processo sovra-razionale che, misteriosamente, ci riesce a far intravvedere l’unità degli opposti. Però non illudiamoci di poterla cogliere pienamente e tenerla come concetto. La dialettica non è un’ideologia, non serve a produrre o promuovere un’ideologia: essa è uno strumento, lo strumento attraverso cui si sceglie volta per volta, caso per caso. Nello svolgersi caso per caso, affermazione su contro-affermazione apre la strada ad un pensiero non-duale, non polare e non dicotomico. In tal modo, il pensiero resta sempre aperto all’affermazione ed al suo contrario, permettendo di cogliere l’unità nella diversità.

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