Npensieri banner
Naviga il sito in modo innovativo chattando con i contenuti! Fai domande e ottieni le risposte.
Chatta con Nabla

Socrate ascetico?

Socrate è stato un filosofo ascetico? Prima di tutto bisogna mettersi d’accordo sul significato del termine.
Partiamo dalla definzione di ascetismo:

L'ascetismo denota una vita che è caratterizzata dal rifiutare i piaceri terreni e vivere in austerità. Coloro che praticano stili di vita ascetici spesso percepiscono le loro pratiche come virtù e le ricercano per raggiungere maggiore spiritualità. Molti asceti credono che l'azione di purificare il corpo aiuti a purificare l'anima, e a ottenere perciò un maggiore legame con ciò che è divino. Ciò può prendere anche la forma di auto-mortificazione rituale o rinunce brutali al piacere. Questi asceti però sono del parere che le costrizioni autoimposte li portino a raggiungere una maggiore libertà in vari campi della loro vita, come una maggiore abilità a pensare chiaramente ed a resistere ad impulsi vari.

Partendo da Socrate, Platone tenderà a delineare la figura del filosofo. Ne uscirà un ritratto che presenta considerevoli componenti ascetiche. In particolare, il filosofo platonico non è più vittima dell’ ”attaccamento” alle passioni terrene, dei vizi della carne e della materialità. Egli riesce a governare le passioni del corpo.
Nel Simposio, Alcibiade racconta di come Socrate, che pur amava il bel Alcibiade, riesce a giacergli accanto tutta la notte senza toccarlo (ricordiamo che presso i greci l’amore omosessuale era largamente diffuso e, da alcuni, era considerato di più alto valore rispetto a quello eterosessuale).
Il Socrate di Platone ha una notevole resistenza ai piaceri della carne. Mantiene sempre il controllo di se stesso e delle sue emozioni. Egli vive in modo sobrio e frugale e non si fa prendere dalle passioni.
Socrate va sempre in giro scalzo ed ha sviluppato una notevole resistenza al freddo (il che fa pensare, otre la leggenda, che abbia allenato il corpo e lo spirito). Le testimonianze relative agli stati di “trance” in cui entrava il filosofo, lasciano pensare che avesse bisogno di lunghi periodi meditativi, in cui si traeva in isolamento.
I soldi e le ricchezze terrene sicuramente non gli interessano. Come non gli interessano agi e comodità. E nell’ Apologia Socrate dirà di essersi ridotto in povertà, proprio per aver trascurato gli affari.

Risulta difficile capire dove finisce il Socrate di Platone, ed inizia quello storico.

Certamente il modello filosofico di Platone è notevolmente ascetico. Anche se, inizialmente, l’erotica come ricerca del bello consente l’elevazione spirituale, nella fase successiva, è la conoscenza che porta l’uomo alla liberazione definitiva, all' “uscita della caverna”, che comporta l’abbandono di tutto ciò che è legato al sensibile . Ma l’illuminato deve “rientrare nel mondo”, gareggiando con gli altri per salvare chi è salvabile. L'illuminato dovrà quindi vivere nella sfera del sensibile praticamente per tutta la sua esistenza.

In questo senso, anche l’ascetismo di Socrate finisce nella sua socialità. Egli è molto attento alla socialità ed alla collocazione dell’uomo nella società. Un ascetismo estremo non è compatibile con la sua filosofia. La dimensione sociale è il presupposto della sua filosofia. L’individualità e la socialità non possono annullarsi in un ascetismo troppo estremo.
Di contro, la rinuncia al piacere ed il controllo delle passioni giocano un ruolo fondamentale nel pensiero socratico. Senza controllo e senza rigore, la figura di Socrate sarebbe completamente differente.

È doveroso chiedersi: “in tutto questo suo essere filosofico, la sua famiglia, che ruolo aveva?”
Sembra piuttosto modesto. Il suo impegno nella Filosofia e la sua attenzione per l’educazione dei giovani erano totalizzanti. Non a caso, Critone dirà a Socrate: “Infatti, o non bisogna mettere al mondo dei figli, o bisogna continuare a sacrificarsi con loro per allevarli e per educarli;”. Anche se Platone, nel Critone, cerca di difendere Socrate, questi potrebbero essere gli echi di una critica che era stata mossa a Socrate (Platone esprime quasi sempre le opinioni dei suoi antagonisti con una certa lucidità). Ma c’è anche chi dice che Socrate si fosse dedicato alla filosofia proprio per sfuggire dalle ramanzine della moglie Santippe !

In realtà, la vera famiglia di Socrate (e dei grandi Maestri), sono i discepoli. La loro devozione alla ricerca e all’educazione è troppo assolutistica per lasciare spazio ad una gioiosa, ma impegnativa vita familiare.

Dunque, Socrate non era ascetico, nel senso di vita in completo isolamento e mortificazione esasperata, ma ascetico nel distacco dalle passioni, dai piaceri, e dalla mancanza di zelo nella dedizione agli affetti umani.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram