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30 Aprile 2013
Nabladue
Tempo di lettura: 3 minuti

Santi, saggi e guerrieri

Può sembrare contraddittorio, ma solo gli uomini più passionali possono diventare grandi santi. Solo i guerrieri possono diventare saggi. I primi devono combattere Satana e le sue terribili tentazioni fino all’estremo, fino al punto da rifiutare le più piccole comodità: non devono permettere al fuoco che brucia dentro di loro di accendersi con un semplice scintilla.

San Michele sconfigge Satana

San Michele sconfigge Satana - Raffaello Sanzio 1518

I secondi hanno accettato con coraggio di poter morire in battaglia, non sono più attaccati alla vita: non hanno paura della morte. Per questo si sono potuti liberare di tutti gli attaccamenti infantili, per questo sono diventati uomini.


Storie di santi e saggi

Il principe Siddharta

Il principe Siddharta apparteneva alla casta dei guerrieri (Kshatriya). Era un uomo valoroso e un forte guerriero. Da giovane amava i piaceri carnali.
La leggenda vuole che fino a 29 anni non avesse neanche conosciuto la sofferenza. Fino a quell'età, aveva vissuto in maniera passionale contornato da ogni tipo di piacere e comodità. Ma il suo animo era dotato anche di straordinaria sensibilità e, dopo aver avuto il suo primo incontro con il dolore e la morte inizia la sua irrefrenabile ricerca che lo porterà ad essere il Buddha.

Signore, rendimi casto ma non subito

"Signore, rendimi casto ma non subito" ha affermato Sant'Agostino. Il santo è noto per la sua passionalità e per il suo amore nei confronti della bellezza femminile. Da giovane ebbe diverse relazioni ed era amante della sessualità intesa come semplice piacere.
Probabilmente, proprio perché Sant'agostino era fortemente passionale, la sua teologia, elaborata dopo la conversione, giungerà, per certi versi, a condannare il sesso in maniera drastica.

San Francesco

È noto che San Francesco, prima della conversione, fosse un uomo estremamente passionale dedito al vizio e al denaro.
Intraprese anche la carriera militare per tentare di avere successo mondano. Nel 1203-1204 Francesco partecipò ad una Crociata, ma fu proprio durante questa esperienza che Dio gli si presentò in sogno per renderlo suo servo.

San Paolo

San Paolo era un soldato romano e persecutore dei Cristiani. Secondo la narrazione biblica Paolo si convertì al cristianesimo quando, recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?"

Socrate

Socrate, prima di diventare pressoché ascetico, è stato un uomo che ha combattuto valorosamente in battaglia, partecipato a simposi ricchi di libagioni e vino, amato carnalmente sia gli uomini che le donne.

Gesù

Lo stesso Gesù, a differenza di ciò che l'idealizzazione che ne ha fatto la Chiesa potrebbe far credere, non aveva un carattere estremamente mite:

Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro:

"La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri".
Gesù - La Cacciata dei mercanti dal Tempio

«Guai a voi, ipocriti, maestri della Legge e farisei! Voi siete come tombe imbiancate che dall’esterno sembrano bellissime, ma dentro sono piene di ossa di morti e di marciume. Così anche voi, esternamente, apparite giusti agli occhi degli uomini, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità».
Gesù -La maledizione contro i farisei

2 comments on “Santi, saggi e guerrieri”

  1. l'uomo nasce per essere governato. Non per scelta, ma per necessità: l'uomo è imperfetto, è debole, muore. Perciò ha bisogno di credere, di sottomettersi a qualcosa di migliore, di perfetto per poter giustificare e riempire l'immaterialità della sua vita più pura, dell' anima. E lo vediamo nitidamente nella necessità di religione. L'uomo infatti non ha le capacità razionali per giudare e coordinare un insieme di suoi pari, perchè avendo origini animali mantiene quegli istinti che lo portano al peccato, alla preferenza del male sul bene( e lo fa volontariamente, al contrario di come affermava Socrate, come vediamo ad esempio nel doublethink imposto al popolo dal partito interno nel libro "1984", di George Orwell), motivi per cui l'individualismo prende il sopravvento sul senso morale di giustizia e di utile di Protagora. Dunque non possiamo aspettarci giustizia finchè ci sarà potere. E con potere intendo libero arbitrio(potere decisionale), quindi ragione e ragionevolezza, ciò che caratterizza e identifica l'uomo. Segue che l'uomo giusto esiste solo nell'utopia, perchè l'uomo giusto è perfetto e l'uomo perfetto non esiste nella Terra, al massimo nell'Iperuranio. L'unica eccezione è Gesù Cristo, che forse mancò di modestia nella sua vita impeccabile alla quale credo parzialmente perchè appunto l'uomo non può non corrompersi. Quindi l'eccesso di libertà è la causa per cui oggi la società sta andando a rotoli: abbiamo troppa libertà di pensiero, di azione, e dobbiamo essere noi stessi quindi a decidere cosa fare, con la nostra vita e la nostra coscienza in mano. Quindi la libertà fa male, ma fa male anche essere vincolati e manipolati da qualcun'altro che sicuramente non è meglio di noi. Non a caso vediamo che l'unico 'governo' duraturo nei millenni è quello della chiesa, proprio perchè l'uomo si trova ad agire sotto l'autorità divina, quindi in modo indiretto e per fini trascendenti l'uomo stesso. Ma anche la chiesa non mi convince, essendo così monotona e così rigida che ti toglie il gusto dell'azione e del mistero del futuro. Condivido comunque la scelta di affidare il proprio potere imperfetto ad "un'autorità" trascendente fuori dall'esperienza umana, magari inventata ma alla quale è possibile arrivare attraverso un ragionamento deduttivo, facendo un passo verso il mistero, l'apeiron(infinito, indefinito) e sapendo che fare un passo comporta la perdita di equilibrio, anche solo per un'istante. Questa è la fede.
    Ed è razionale dal momento che la riconosciamo e la sappiamo motivare, ed è necessaria per salvare l'uomo dall'eccessiva ambizione che nasce da un'eccessiva libertà, quella che portò Icaro a disobbedire al padre e ad ambire al sole, e che troppo tardi si rese conto della fragilità dei suoi mezzi, pagando l'errore con la morte

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