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Chatta con Nabla
6 Marzo 2007
Nabladue
Tempo di lettura: 3 minuti

Il bisogno di Dio

Perché l'uomo ha bisogno di credere in Dio?

Perché l’uomo non potrà mai smettere di alzare gli occhi al cielo e chiedersi: cosa c’ è oltre questo?

Propongo di concentrare la nostra analisi sull'encefalo e sull'intricata rete sinaptica, piuttosto che su concetti come Dio, che appartengono al nostro passato di narratori e ascoltatori di favole. Dopotutto, siamo evoluti!
Anonimo

È vero, siamo progrediti. La scienza ha compiuto progressi straordinari, talvolta lambendo la fantascienza, altre volte oltrepassandola. Possiamo affermare con certezza che il nostro secolo è quello della scienza e della sua celebrazione. Ma questa vittoria è stata così schiacciante da garantire alla scienza un posto d'onore nell'umanità per sempre? L'uomo perderà mai la fiducia nel progresso scientifico?

Circa due secoli fa, un matematico proclamò: "Datemi le condizioni al contorno e vi descriverò il mondo". In parole povere, ciò significa che un'equazione può spiegare l'universo in ogni sua parte, se si hanno dati accurati. Questa convinzione, tuttavia, è stata messa da parte.
infinito e nulla
Nonostante ciò, oggi riteniamo che la fede nella conoscenza scientifica sia incrollabile. Probabilmente lo è in parte, ma uno sguardo al passato ci mostra come la storia abbia innalzato e poi abbattuto ogni cosa. Nessuna entità può sottrarsi al ciclo dell'esistenza. Il tempo è creatore e distruttore: il pensiero stesso subisce incessanti metamorfosi, così come la materia.

Nella storia, epoche di scetticismo hanno lasciato il posto a periodi di grande fiducia nelle capacità conoscitive dell'uomo. Società dionisiache sono sorte dalle rovine di quelle apollinee. Il romanticismo ha soppiantato l'illuminismo. Culture razionaliste sono emerse dalle ceneri di quelle romantiche. E in tutto questo dinamismo fluttuante, Dio è sempre lì. Nella storia, ha assunto molteplici forme, aspetti, lingue e territori. Ma è sempre lì: eterno, imperscrutabile, intangibile. È presente sia nelle nazioni più avanzate del mondo che nelle tribù, per i ricchi e per i poveri, per gli intelligenti e per gli stolti. Qualcuno lo ha ucciso, ma è sempre risorto.

È improbabile che l'umanità riuscirà mai a liberarsi della necessità di Dio. Indipendentemente dall'evoluzione della nostra specie, alzeremo sempre lo sguardo al cielo, in cerca di risposte inafferrabili, sia che ci troveremo sulla Terra, su Marte o in una galassia distante. Non è forse l'universo, secondo la scienza, un'entità infinita (o finita ma illimitata come la descrivono più precisamente i fisici)?

Se non esistesse un disegno divino universale, un'armonia sublime che si manifesta nella capacità di spiegare i fenomeni attraverso equazioni matematiche, la natura non avrebbe concesso all'uomo il privilegio di pronunciare "Cogito, ergo sum".

Dobbiamo ricordare che il più nobile uso della coscienza è porci domande sul nostro scopo esistenziale e sulla vita stessa. Qual è la nostra meta? Il progresso scientifico? O forse è solamente una conseguenza?

Eppure, molti sostengono che la scienza possa spiegare tutto. Nonostante le sue innumerevoli scoperte, il progresso scientifico dovrebbe guidarci verso l'umiltà di colui che secoli fa affermò: "So di non sapere" (Socrate). Più conosciamo, più ci accorgiamo di quanto ancora ci sia da imparare. Si schiudono nuovi orizzonti, nuove aree di ricerca, sempre più vaste e complesse, in una catena apparentemente infinita. Un problema risolto ne genera altri cento. Lo spettro dell’ignoto (inteso come il numero di problemi risolti, rispetto a tutti quelli aperti) anziché diminuire, cresce in modo esponenziale.

In effetti, l'uomo avrà sempre bisogno di ricercare l'Assoluto: la sua ambivalente condizione esistenziale gli impedisce di farne a meno. L'aspirazione al divino è naturale e imprescindibile. Rifiutare questa verità significa aprire la porta a forme di venerazione distruttive, come il nichilismo e il culto del dionisiaco, in una tensione verso l'istinto di morte.
Tuttavia, l'attuale disorientamento spirituale è palpabile: un grande vuoto interiore ci pervade.

Dov'è andata la guida delle nostre anime? Perché le chiese si svuotano?

La nostra fiducia in coloro che dovrebbero fungere da intermediari nella nostra ricerca del divino è stata erosa da risposte preconfezionate, dogmi e rituali ormai stanchi e spenti. Messi del divino che recitano testi antichi, nascondendosi dietro idee non vissute, parole prive di significato e comportamenti contraddittori.

“Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.»” (Matteo 7-9).
“La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca”
A. Einstein

41 comments on “Il bisogno di Dio”

  1. Difficile e bellissimo commentare per primo questo post!

    Credo che il bisogno o meglio la ricerca di Dio sia innata nell'uomo se non altro come asintoto a cui vuole tendere.

    Partire dalle scritture ... si può essere ma non dimentichiamoci che è uno dei possibili punti di partenza ...

  2. Mmmm ti sei svegliato alla grande oggi! La filosofia come cura ci può stare, nel senso proprio di pensiero libero. Sul perchè le chiese si svuotano si potrebbe parlare per giorni senza mai esaurire l'argomento. Il nostro Dio , quello cristiano, è amore,è padre, noi siamo suoi figli. Fin qui è bellissima come storia, se...se non fosse che si predica bene e si razzola male. Forse oggi più che mai abbiamo i mezzi per conoscere tutto quello che in nome di Dio è stato fatto, e capire che a capo della chiesa c'è un gruppo di politicanti corrotti , che parlano di parola di Dio ma non la mettono in atto.I vangeli hanno duemila anni e forse avrebbero bisogno di una interpretazione di più ampie vedute, forse non è quella l'unica verità, ma è quello che vogliono darci in pasto . Se c'è amore, ci deve essere anche la libertà di amare, a volte manca. E' così fuori tempo quello che dice il clero dallo stile di vita della società moderna che in pochi sentono ancora il bisogno di andare in chiesa.Tempo fa in un blog ho trovato questa frase: l'Italia è un buco col Vaticano intorno. Io la sento tanto sta presenza, grande il servizio delle iene di lunedì sera , che dimostrava come i DiCo per i signori parlamentari esistono da più di dieci anni, e ne hanno usufruito anche quelli che hanno votato contro. Sarà che non sopporto le ipocrisie, chi fa finta di non vedere, e chi vuole pigliarmi per il culo, in questa chiesa pereferisco non entrarci, sento il bisogno di pregare, e credo in Dio, ma posso farlo ovunque, non necessariamente in chiesa. Non ho pregiudizi, e quindi sono anche amica intima anche di persone di chiesa , a volte mi confronto con alcune di queste, ammiro la scelta che fanno di dedicare la vita agli altri. C'è una carenza di vocazioni, da non sottovalutare, basterebbe pensare alla scelta di rinunciare a tutto per il prossimo, privarsi di tutto, mettersi a disposizione di chi ha bisogno, anche la figura del religioso andrebbe rivalutata. Ovviamente anche lì, non sono tutte persone perbene, il marcio è ovunque.La suora di Calcutta che tu hai citato ha fatto grandi cose, non so se conosci bene e a fondo la sua storia, ci sarebbe da discutere anche della sua filosofia. Ci sono cose della vita che restano esperienze personali, due in particolare, il dolore e la religione, forse sono una consolazione dell'altra. Che il credere sia un bisogno umano è un dato di fatto, è il cammino che si compie per arrivare a credere che è diverso per ciascun uomo.

    Complimenti , interessante come sempre! Besos

    Miranda

  3. a mia personale interpretazione dio (qualsiasi esso sia ) ha il dovere di spiegare cio' che l' uomo non puo' concepire, il solo concetto di infinito non è comprensibile all' uomo nulla di cio' che ci circonda strettamente è infinito, per cui non riusciamo veramente a pensare un concetto di questo genere, si lo accettiamo,lo definiamo (cerchiamo cioe' di renderlo finito, conosciuto e quantificabile).

    tutte le religioni che conosco promettono cio' che non si puo' sapere, la vita ultraterrena,lo stare meglio della situazione in cui viviamo quotidianamente. in fondo le prime religioni deificavano tutto cio' che non comprendevano, il sole,il lampo il tuono... ora noi sappiamo cosa siano, non sono piu' dei ma fenomeni, il giorno che scopriremo con certezza "scientifica" l' aldilà anche le religioni muteranno , e serviranno a spiegare cio' che ancora non sappiamo.

    in ultimo separiamo (o almeno i cerco di fare cosi') il dio dalla sua chiesa, non sono la stessa cosa sarebbe come dire che la filosofia è solo quella insegnata nella tal università ed è vera filosofia solo se accetti gli insegnamenti della stessa istituzione.

    se vengono presi alla radice gli insegnamenti delle tre maggiori religioni monoteiste sono simili se non uguali,il messaggio che trasmettono è lo stesso (sarà forse perche' derivano dallo stesso "brodo primordiale" e dalla stessa regione geografica) ma tra esse vi è una grande tensione determinata solo dal fattore umano...

    Rio

  4. Caro Nabla,

    buongiorno e che risveglio !

    Dici : "...le autorità ecclesiastiche devono ricominciare a farsi domande, ad avanzare, a disinteressarsi delle questioni terrene..."

    Le autorità ecclesiastiche...

    Mi permetto di controbattere subito sul concetto di "autorità". Gesù, Bouddha, Maometto, & cny non si definivano di per sé delle autorità: loro erano profeti, portavoce, illuminati, etc. L'autorità, in quanto apice di una gerarchia, è una creazione puramente umana, terrena, legata al bisogno degli uomini e della società di dare un posto a tutto.

    Quindi il gatto si morde la coda (e ci arriva).

    Secondo me avvicinarsi a Dio, alle domande sull'infinito e perché no alla filosofia e quant'altro nel vasto universo dell'incognito ultraterreno premette un lavoro di decontestualizzazione dai processi umani e terreni che tendono ad incasellare tutto in ruoli, dogmi, leggi, vie, bene e male, per sfociare nell'antitetico "noi e gli altri" delle differenti religioni.

    Sperando che il mio discorsino da bar (preferisco ad "brasserie", dove si magna pure) non sia tirato per i capelli, dato che sono un'ereticissima darwiniana sposata in chiesa perché "al comune non è la stessa cosa" !

    Sporalwind

  5. io non credo nei pretastri.

    non vado a messa e non mi confesso.

    i miei peccati non sono cosa da raccontare ad un uomo dal lungo abito nero.

    il mio dio è sempre con me. un dio grande e vero non può starsene chiuso in una chiesa.

    un abbraccio e buona giornata.

  6. Caro Nabla, ti ringrazio perché, grazie al tuo commento, ho avuto modo di scoprire queste pagine dense di pensiero.

    Oggi l'uomo se ne infischia, di Dio.

    E' troppo preso dalla sua spasmodica ricerca materiale.

    Ha dimenticato che il motivo per cui corre, e si affanna, è quel punto interrogativo che pende come spada di Damocle sulla sua testolina finita.

    Forse, addirittura, ha voluto dimenticare.

    Perché il senso d'impotenza dovuto alla mancanza di riposte sarebbe letale per il suo limitato cervelletto di essere transitorio.

  7. ma se il fine è la ricerca, qual è il fine della ricerca? no, perchè io non ci sto a cercare senza sapere cosa voglio trovare. Non credo basti accontentarsi del "progresso", di cui è strumento la teologia.. credo manchi qualcosa in ciò che hai scritto

  8. Condivido la separazione fra le "istituzioni" religiose ed i "profeti".

    Sembra però di capire che esiste un "sistema di riferimento assoluto", la religione giudaico-cristiana. Cioè, Dio è il Dio di quest'ultima...

    Ovviamente verrebbe da dirlo anche a me, dal momento che conosco la teologia cristiana e le Scritture.

    Però il dubbio rimane. Come fai notare, altri pensatori si sono fatti domande sul fine ultimo.

    Per come è formulato il cristianesimo, un certo numero di dogmi sono inevitabili.

    Quanto meno quelli suggeriti dal "Credo".

    Purtroppo la Chiesa Cattolica ha aggiunto molto del suo, scaricando la colpa sullo Spirito Santo (la bestemmia del quale è un peccato senza assoluzione).

    Anche da qui lo svuotamento delle chiese.

    C'è stato un periodo, subito dopo il Concilio Vaticano II, che ha portato ad un avvicinamento al cristianesimo.

    Pronte, le istituzioni curiali hanno provveduto a disperdere questi uomini di buona volontà.

    Dall'altra parte, il capitalismo ed il consumismo si sono occupati di estirpare il bisogno di spiritualità, sostituendolo con i beni terreni.

    Insomma, si è fatto di tutto per allontanare l'uomo dal porsi domande sapendo di non potersi aspettare risposte certe e facili.

    Ci hanno insegnato ad avere risposte per tutto, anche non vere, ma ad averle.

    In modo apparentemente paradossale non è la scienza ad aver creato false certezze.

    Anzi, Galilei insegnava, davanti a ciò di cui non si sa dir nulla, a proferire la modesta risposta: "non lo so" (mi pare nel "Saggiatore").

  9. Un tempo, un matematico ha tetto “datemi le condizioni al contorno e vi descriverò il mondo”.

    Navier e Stockes stanno ancora aspettando ste benedette condizioni al contorno

  10. @marcosblog: LOL! Sarà stato uno di quei matematici di fine ottocento.

    Poi sono arrivati Heisemberg, Schroedinger, Dirac e amici vari, rovinando tutto!

  11. Sai pure lo spagnolo?? Eccomi! Per la cronaca stamattina mi sono alzato alle 5 e mezza ma il post era di ieri,la magnana gli ho dato solo una sistematina…

    Carogizzy e wil e isadee : capisco le vostre perplessità sulle scritture e sui membri del clero ma, se si vuole il dialogo, non posso dire: buttate le Scritture e ricominciamo da capo.

    Ho detto, usiamole come punto di partenza e andiamo avanti, noi siamo figli anche di quella cultura, non lo possiamo negare. Questo vale anche per le altre popolazioni, ognuno cerchi a modo suo. E non dobbiamo neanche cadere nell’errore che ha palesato wil di pensare che esista un solo modello assoluto di credo. Può esistere un Dio assoluto ma, diversi modi giusti per arrivarci.

    (la matematica torna ancora).

    Per quanto riguarda gli intermediari, io ritengo che servano, perchè servono persone che dedichino tutte loro stesse a questa non facile ricerca. Un matematico deve dedicare la vita ad essa per risolvere i problemi ancora aperti e poi ha il dovere di divulgare le sue scoperte.

    Notfound: “Il fine è la ricerca e lo strumento la teologia” …..”Dio è il nostro fine” .

    Un modo un po’ contorto per dire: “il fine è la ricerca di Dio”

    Lamiranda: abbiamo una visione molto simile. Conosco abbastanza Madre Teresa, so che è stata anche critica e circolano libri infamanti su di lei. Io rispetto le sue scelte, qualsiasi siano state, perché a differenza di me, e di chi ha scritto il libro (che magari stasera è in discoteca su una limousine) ha dedicato la sua vita agl’altri.

    Sporealvento:

  12. La spora in quanto tale viaggia e vola, e siccome l'è una gran chiacchierona, parla, scrive e sparolaccia perfettamente in 4 lingue.

    Ma la preferita resta l'italiano, giuro, imparato all'età di 14 anni.

    Il castigliano è la prima, l'inglese la terza, il francese la quarta, il portoghese la quinta arraffata. E mi fermo qui.

    😉

    Spora

    PS: inutili i complimenti: ste lingue si assomiglian tutte ! Invidio veramente quelli che parlano tetesco russo greco o giapponese: tanto di chapeau!

  13. mi dispiace (anzi, no) ma non credo in dio, e neanche in false teleologie consolatorie.

    dio - inteso come somma di bontà e onnipotenza - non esiste. anche perchè esiste il male assolutamente ingiustificato (che so, il lattante sfracellato dallo tsunami).

    al massimo, un demiurgo cattivo. (ma ribadisco, provatemelo. se no, preferisco lo Spaghetto Volante).

  14. ?cinas: Come ti avevo detto, l’onere di dimostrare spetta anche a chi confuta.

    Se mi svegliassi domani, e propagandassi il Mostruoso Spaghetto Volante, come nostro creatore, tu mi dovresti confutare, altrimenti potrebbero credermi tutti…

    P.S.

    nessuno lo ha mai dimostrato, eppure il numero di credenti nel mondo è molto superiore a quello degli atei...

    Quindi, datti da fare…

    ciao

  15. per ciò che mi riguarda posso dirti che io sono alla continua ricerca di Dio e di risposte da Lui (non fraintendermi, lo dico in maniera positiva)... e sono convinto che comunque sia una mano ce la da...

    non entro nei dettagli, almeno non ora, sono un pò stanco...

    buonanotte!

    P.S. i tuoi ultimi 2 post (anche se era un pò che non passavo) sono molto attuali e abbastanza paralleli con la mia vita!

  16. Riguardo alla tua prima domanda:

    "Perché l’uomo non potrà mai smettere di alzare gli occhi al cielo e chiedersi: cosa c’ è oltre questo?"

    Me lo sono chiesta spesso. Sembra una compulsione a dover sapere.

  17. No, non siamo stati creati dal Mostruoso Spaghetto Volante, bensì dall'Ineffabile Tortellino Dormiente ;DDD

    ...l'importante è che sia esistito, assieme al suo "anti-tortellino", per un tempo sufficientemente breve, nei termini del Principio di Indeterminazione ;DD

    Scusate la battutaccia!

    Abicetta, la "compulsione a dover sapere" mi pare una brutta cosa.

    Quanto meno, foriera di errori, forzature... Eppure, forse per qualcuno è davvero così.

    Credo, e mi auguro che sia vero, che molti di coloro che "cercano" lo facciano spinti da qualcosa di più consapevole di una "compulsione".

  18. Questa volta il tuo post è stato moltointeressante (più degli altri, ma sempre cmq, tutti interessanti!)

    Nietzsche cercava di più di qualsiasi religioso, ne aveva incosciamente un bisogno enorme, e non trovandolo, distruggeva tutto perchè altri non potessero godere del suo amore! (questo è un pensiero che mi è venuto ora, ora alla mente...forse ho detto un pò di sciocchezza...va bè, pazienza!).

    Ciaooooo

  19. Sporealvento: giusto, dovrebbero cambiare anche appellativo…

    Wil e marco: LOL, non mi ricordo ma confermo quello che dice Wil è dell’ottocento…cavolo, appena mi viene in mente ve lo dico…

    riogabry : “ma tra esse vi è una grande tensione determinata solo dal fattore umano”, quanto è vero…

    Nobodypensiero: se hai tempo e voglia ascolto (leggo) con piacere quello che pensi, l’inizio mi sembra interessante…

    Abicetta: penso che sia nella natura umana. “fatti non foste a viver come bruti…

    FanArt: stesso parere su Nietzsche…grazie

    Grazie damadelsole per essere passata, un abbraccio anche a te…

    CIAO a tutti

  20. Forse la vera antagonista della religione non è la scienza, ma l' ideologia ! Storicamente è sempre successo che il tentativo di eliminare la religione s' è puntualmente risolto nella divinizzazione dell' ideologia...con conseguenze ben peggiori del "prima" da cui le rivoluzioni avrebbero dovuto liberare i popoli. Non sto assolutamente dicendo che la religione è sempre buona e che l' ideologia è sempre cattiva, ma solo che non si debbono mai confondere i ruoli.

  21. Avevamo parlato anche dell'ideologia della conquista fine a se stessa, che mi sembra il peggiore dei mali..

    ciao

  22. ...tranquillo, con uno stato mentale più tranquillo e sereno riprenderò l'argomento...stanne certo...è un argomento che mi colpisce, affascina, interessa...da vivere insomma...

    Np

  23. sono in disaccordo. se tu propagandi lo Spaghetto verso di me ti chiedo di dimostrarmene l'esistenza. se non puoi o non vuoi, usciamo dalla dialettica logica ed entriamo su altri piani, che non mi interessano.

    che nel mondo ci siano più credenti è probabile. non vedo però cosa significhi, se non che la paura della morte e il sonno della ragione genera mostri.

  24. cinas: non sto parlando del singolo, sto solo dicendo che finché non verrà dimostrata l’inesistenza o l’esistenza, il mondo si dividerà sempre, in credenti non…

    ciao

  25. Sono arrivato in ritardo, e avrei voluto partecipare più attivamente alla discussione di questo tema profondo. Dirò la mia opinione in merito portando subito il daimon socratico come stendardo. Ci saranno molte divagazioni, lo dico già, ché mi affollano la testa e verranno fuori.

    Dunque, Dio - per come posso pensarla io - va completamente relativizzato all'uomo. E fin qui ci siamo. Ma mi spiego meglio: ognuno ha un Dio, non esistono atei: ognuno crede, a modo suo. Non vorrei sembrare qualunquista o vago, forse sto solo provocando con un'assurdità. Quello che intendo è che il tuo Dio risiede nel tuo paradigma ed è precisamente dove tu tenti di investire la maggior parte delle tue energie e della tua vita. Ma dove sta il daimon, in questo? E' nel fatto che questo tuo indirizzarti ti è necessario, è vitale per te e non potresti farne a meno, se ci pensi bene. Ci sono persone che stanno male, se non dipingono; o se non scrivono; o se non pensano a cose come queste; gli viene naturale lottare o tentare un guadagno assurdo, distruggendosi per questo; oppure scopano a morte. Tutti sentono di fare la cosa giusta, di togliersi un peso quando seguono questa spinta da dentro. Gli Dei del pantheon greco erano divinità profondamente umanizzate, questo è noto: rappresentavano molto bene l'interiorità umana; e ne veniva fatto culto anche per rispettare le parti dell'anima a cui presiedevano. Però tu potevi essere figlio di marte o di Venere o di Ade e non saperlo: davi un senso alla tua vita a cui Marte o un altro dio, volente o nolente, guardava.

    Dove voglio arrivare? Ripeto: ci sono cose che ci spingono e ci muovono, da dentro; altre, tramite il fuori, entrano all'interno e stimolano, per spingerci e muoverci ancora e di più, se possibile. Acquistano forma di voce interiore, di imperativo categorico, di semplice voglia di agire o pensare. Lì stà Dio, secondo me. E ognuno, in questo vivere, si crea dogmi, dentro sé: cose che tu non saresti mai disposto a fare, cose che secondo te devono essere assolutamente fatte, sia che si tratti di morale che di cose ordinarie. E' per questo che i folli sono i toccati da dio: sembrano non averne, dogmi.

    Per quanto riguarda la volontà superiore, il disegno divino che ci ha portato al 'cogito ergo sum', credo che anche questa risposta non vada mai fatta uscire fuori dalla propria natura. Cioè, domandando (in modo blasfemo, quasi, e questa è una domanda che nasce da un'ipotesi assurda): e se il vero senso dell'evoluzione fosse la consapevolezza? Se la natura non segua soltanto Darwin e company, ma segua anche i mistici che hanno iniziato movimenti religiosi (ma li hanno davvero iniziati loro? Oppure è stata la gente che, per fede o furbizia, ci ha visto un affare, spirituale si, ma anche materiale?). Se alcune cose che ti capitano, sotto l'egida de 'il caso non esiste', siano mirate dalla natura a te personalmente, come un dio cristiano che ti mette alla prova, e in realtà il senso istintivo naturale fa accaderti quella cosa solo e unicamente perché tu amplii uno spazio di consapevolezza dentro te e poi, in futuro, tu lo trasmetta agli altri, allargando la zona di luce? E le chiese allora si svuotano magari perché son state create dall'uomo, i dogmi sono stati usati per ordinare e coordinare l'uomo, e la scintilla di daimon che diede origine al tutto forse si è perduta. Il paradigma è shiftato, le religioni non legano più perché non rispecchiano più con completezza adeguata l'anima della gente. Si deve trovare Dio nel silenzio, ancora una volta, per sentirne la voce e per accettarne le conseguenze.

    Questo è quello che penso, e non ho nessuna pretesa di aver detto cose sensate (sic).

  26. ? Shirasaya: riguardo la prima parte del commento, se non ho capito male, intendi dire che Dio si manifesta nell’individuo nella vocazione per qualche attitudine? è ciò che muove verso qualcosa ?

    Anche tu ritieni che il fine dell’uomo possa essere diverso da un puro evoluzionismo naturale?

    ciao

  27. Si, Nabla: ma aggiungerei 'anche'. Si manifesta nell'individuo 'anche' nella vocazione per qualche attitudine. Noi siamo molto più della somma delle parti che riusciamo a riconoscere, giusto? Ma decisamente si, dico, è 'ciò che (in noi) muove verso qualcosa. E spesso, volenti o nolenti - dipende dalla forza di questo 'qualcosa' - ci trascina con esso. E si, decisamente, il fine dell'uomo secondo me ha più del puro evoluzionismo naturale. Cosa sia questo più è compito nostro ricercare. Ancora: il dialogo, la ricerca. Come dici tu. A presto

  28. Se già non lo conosci eccoti un testo interessante "L'energia umana tra scienza e fede "di Pierre Teilhard de Chardin, filosofo con interessi scientifici,sacerdote e mistico.....non è facilissimo trovar nei blog certe questioni legate a Dio etc che vedo tu ,come me tratti!

    ...ognuno col suo stile e approccio!

  29. Non lo conosco e ti ringrazio del consiglio! Eh già, non è facile. Ma per fortuna non è impossibile 🙂 Grazie ancora (che son curioso di leggerlo)

  30. Il Buddha o Shakyamuri, non credeva in un Dio egli diceva che "Dio" è dentro di noi, e tramite la meditazione possiamo divenire persone illuminate.Illuminazione perciò significa prendere coscienza del Sè interiore per trovare la felicità assoluta!

  31. Ciao, ti consiglio di leggere i libri scritti da Don Giussani, in particolare: "Il cammino al vero è un'esperienza".

    "L’esigenza di giustizia è una domanda che si identifica con l’uomo, con la persona. Senza la prospettiva di un oltre, di una risposta che sta al di là delle modalità esistenziali sperimentabili, la giustizia è impossibile… Se venisse eliminata l’ipotesi di un “oltre”, quella esigenza sarebbe innaturalmente soffocata" (Don Giussani)

  32. La religione è un solo mezzo per credere che oltre la morte c'è altro. Un modo per dare un senso alla vita. Il senso della vita è nella vita stessa. Non c'è nessun fine, nessun disegno, nessun Dio. Solo materia composta da atomi ed energia. Casualità che ha generato la vita e che la fare scomparire per rigenerarla ancora e ancora

  33. Allora vogliamo risolvere l'ENIGMA del CREATO e il Mistero dell'UOMO? Trovato il Vangelo della scuola di San Giovanni - Citato da Sant’Ireneo di Lione ritenuto perduto fino al
    ritrovamento di tre distinte versioni in tra i Codici di Nag Hammâdi nel 1945 - Chi ha strutturato l'Uomo? e
    la Donna? Chi ha plasmato gli uomini di terra? Siamo Pinocchi fatti di acqua e terra ed attraversati da Energie che fanno muovere il corpo carnale, abbiamo un PC bionico formato da Ghiandole che produce pensieri, impressioni, sensazioni (leggete la Psicoanalisi del Dottor Roberto Assagioli) Noi siamo una Identità Vivente la Fatina alla nascita ci ha concesso LA VITA, la Stella della VITA + . Purtroppo qualcosa ci usa come "Pecore al macello" come cibo non avendo la Vita la cerca da noi ... Se non riceviamo un FORTE SANTO BATTESIMO rinnovandolo continuamente la STRUTTURA CARNALE non ci permette di conoscere - C'è un libro BIG BANG reietti dall'Eternità - testo di Fisica Teologica che spiega razionalmente molto concordemente con la Fede. Ricordate che il cosmo è CREATO non GENERATO! Leggete per capire (e fate presto se vi preme la Vita )Vangelo secondo Matteo: 21.23-44 - San Paolo: Lettera agli Efesini 6,12:- San Paolo: Lettera ai Romani - 7 e ricordate guardando la palma della Mano, quella del Cuore vedrete una M e leggete ancora Isaia 49.16 AUGURI - LA VERITA' VI FA LIBERI - L'UNICA COSA CHE TUTTI NON POSSIAMO NEGARE E' LA VITA - L'UNICA CERTEZZA PER TUTTI: IO ESISTO (Questo è tradotto l'antico NOME DI DIO - ESODO 3.14 Non io Sono .. IO ESISTO!

  34. - Chi può essere DIO Non si deve chiedere: “Credi in Dio?” ma: “Quale è il tuo Dio”
    Se quindi domando a chiunque: “Chi consideri sopra ogni cosa? … QUALE E’ IL TUO DIO?”
    Cosa risponderà … razionalmente? : “Il mio Dio è la Vita, sono Vivo!” spero bene …
    IN GOD WE TRUST … WHO IS YOUR GOD? MY GOD IS LIFE + I AM ALIVE

  35. Definiamo la CROCE ed il CROCIFISSO: -La CROCE è la Stella della Vita + : In Nomine + Patris, et Filii, et Spiritus Sancti per cui ognuno può dire: Io Esisto!

    -Il Crocifisso è il tentativo del mondo di inchiodare la Stella della Vita e sfruttare la (nostra) Vita.
    - Chi o cosa odia la Stella della Vita + ?
    -Chi non ha la Sorgente della Vita in se e la rifiuta e cerca di vivere della vita altrui …
    -L’Uomo nasce il un corpo di acqua e terra, definito come un vestito della Vita con cui ci
    manifestiamo nel mondo.
    -Ma il corpo per sussistere si ciba di altre vite per ‘vivere’ e perisce perché così produciamo caos AUMENTA L’ENTROPIA finchè siamo privi della Sorgente della Vita -
    -LA SALVEZZA - Ricevendo la Sorgente della Vita + nella nostra vita diveniamo Eterni ed offriamo all’Autore della Vita le creature prigioniere del mondo che, giocoforza mangiamo, ma ora con felicità e grazia . Questo è Il Patto Nuovo ed Eterno nel Corpo e Sangue di Gesù

  36. - Cosa è il NATALE?
    IL NATALE è la festa della Nascita della Vita, di Tutti - l’Unica Festa di Tutti e per Tutti,
    - senza distinzione di Razza, Religione, Stirpe o Specie.
    - La Nascita di una Vita, di un Fiore, un Funghetto, un Cerbiatto, un Bimbo
    ECCO PER OGGI GETTO IN MEZZO A VOI QUESTI PENSIERI chi volesse colloquiare può utilizzare facebok o utilizzare la mail mb@duv.it GRAZIE

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